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L’esempio virtuoso del borgo del Materano e gli altri. Intervista a Stanislao de Marsanich, presidente dei Parchi letterari italiani: «Orgoglio per la regione»

di PINO SURIANO

ALIANO – «È un orgoglio di cui si può essere fieri: la Basilicata ha fatto scuola nell’ambito dei parchi letterari italiani». Incontriamo Stanislao de Marsanich ad Aliano, dove è giunto in coincidenza con la Festa della Paesologia “La Luna e i Calanchi” e l’inaugurazione del nuovo museo dedicato a Paul Russotto, pittore statunitense di origini lucane. Presiede la Rete dei Parchi Letterari d’Italia, oggi legata alla Società Dante Alighieri, che promuove i territori che legano il loro nome ai grandi della letteratura.

Una sosta ad Aliano per un paio di giorni. Da queste parti, del resto, de Marsanich torna spesso. «Spesso e volentieri», precisa subito. Quella per Aliano, infatti, è un’autentica passione, un amore per un luogo, ma anche per un modo di fare e di essere che lo ha colpito subito. Quello della gente. «Due parole per definirlo: dinamismo e visione».

Lui gira l’Italia di continuo, per la gestione dei 19 parchi associati alla rete, ma la storia di Aliano è speciale. Comincia a fare nomi: «Il sindaco Luigi De Lorenzo, il presidente del Parco Antonio Colaiacovo, don Pierino Dilenge e tanti altri: una realtà così piccola con un dinamismo tanto forte e diffuso non è cosa da poco».

Quando de Marsanich ereditò il coordinamento della Rete dei Parchi, questi si esprimevano quasi esclusivamente con viaggi sentimentali, spesso spettacolarizzati, dei luoghi degli autori. «Era ovviamente un ottimo spunto per creare eventi – spiega – ma non per indurre i turisti a una permanenza più ampia. Negli ultimi anni, però, molto è cambiato, anche grazie ad Aliano, che letteralmente ha fatto scuola, insieme a quattro o cinque altri parchi d’Italia».

Cosa è cambiato? «Si è affermato un protagonismo dei luoghi: i luoghi in quanto fonte di ispirazione degli autori e quindi, in un certo senso, mediatori di quella emozione che all’autore hanno suscitato. Non si promuove più solo l’evento, ma al centro c’è il luogo. Il parco, e in qualche modo lo stesso autore, diventano un mezzo per questa promozione».

Da qui la scelta di proporre l’autore in relazione a un sistema di risorse che il territorio esprime. Ogni realtà ha il suo. «Aliano, per esempio, può puntare ovviamente sulla bellezza dei calanchi ma anche sul suo sistema museale, che sta crescendo grazie alla cura dei soggetti politici e culturali del territorio. Il museo di Russotto, inaugurato in questi giorni, ne è un esempio: non ha davvero nulla da invidiare ai più bei musei del Nord Europa».

E del resto, nel giro di pochi metri, si possono vedere i quadri di Carlo Levi, delle interessanti mostre fotografiche e molto altro. Non un museo, ma, appunto, un sistema.

Sulla stessa linea si sono mossi altri parchi virtuosi, come quello sardo di Galtellì, dedicato a Grazia Deledda, o quello campano dedicato a Francesco De Sanctis (che ha legato i parchi alla filiera agro alimentare) o, ancora, quello di Anversa degli Abruzzi di Gabriele D’Annunzio (che si è legato all’Oasi Wwf Riserve del Sagittario). Insomma, c’è sempre un legame con una risorsa del territorio.

«Inoltre Aliano – aggiunge de Marsanich – ha interpretato tutto questo attraverso un grande senso di apertura. Il Parco Letterario di Tursi, dedicato Albino Pierro, nasce proprio su impulso dell’esperienza di Aliano e su quella stessa scia sta crescendo tantissimo». I rappresentanti del Parco di Aliano, nel settembre 2015, hanno incantato al Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri. Tanti Comitati della Dante, a partire da quell’occasione, hanno chiesto di visitare il paese. Di questa città si parla molto per la festa della paesologia “La luna e i calanchi”, ma, silenziosamente, il Parco si è fatto un nome che forse fa più rumore, come spesso accade, fuori dalla Basilicata che non all’interno.

«Il paese – continua De Marsanich – propone un premio letterario internazionale giunto alla XIX edizione grazie a una geniale intuizione di don Pierino, che negli anni ha portato qui gente del calibro di Alberto Bevilacqua, Dacia Maraini, Stefano Rodotà, Gianni Riotta etc. E poi, non dimentichiamolo, Aliano propone la sua candidatura a Capitale Italiana della Cultura per il 2018. Non è cosa da tutti».

Come Aliano è Tursi (Parco Letterario Albino Pierro) una realtà recente che non sta mancando di creare interesse fuori dai confini regionali. Tutto guadagno, per una Regione in cui non c’è solo Matera 2019. O meglio, c’è tanto altro che precede Matera 2019 e che con Matera deve integrarsi e interagire. 


Didascalia foto:

Stanislao de Marsanich (a sin.) ad Aliano con Franco Arminio

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