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La serata conclusiva a Cava del Sole di Matera 2019 ormai passata nel libro dei ricordi

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UN 2023 da dimenticare per la Fondazione Matera Basilicata 2019. Lo dicono i numeri e l’andamento di un ente che è rimasto sostanzialmente fermo lasciando molto più che interdetti rispetto ai motivi che hanno portato alla modifica dello statuto e alla proroga dei tempi dell’ente stesso. Otto mesi sostanzialmente di stop assoluto o quasi, un bilancio che si fonda per gran parte su punti fermi che probabilmente si potevano gestire indipendentemente dalla Fondazione, nessuna risorsa in più recuperata. Un bilancio consuntivo del 2022 votato a agosto 2023 e un bilancio preventivo del 2023 votato a settembre. La motivazione che è stata addotta è il ritardo nella definizione dei fondi regionali a disposizione dell’ente ma di certo in termini di programmazione nulla si è potuto fare.

Una mostra dei tableaux vivants in coincidenza con la festa della Bruna nella prima decade di luglio è il primo evento vero e proprio a cui si aggiunge davvero poco altro se non i bandi di cocreazione che già in passato erano stati avviati con diversi paesi e che sono stati portati avanti.

Insomma ha prevalso certamente l’ordinario ma non certo lo straordinario e soprattutto quella capacità di recupero di risorse e di programmazione e coinvolgimento che pure potevano costituire un punto di riferimento. Colpa probabilmente dei ritardi nelle risorse regionali ma certamente anche una sostanziale mancanza di capacità e di scelte sotto il profilo organizzativo. E il sindaco di Matera che pure in passato soprattutto all’avvio del suo mandato sul futuro della Fondazione 2019 era stato scettico e aveva mostrato dubbi oggi si è assunto anche una responsabilità politica con la presidenza della Fondazione. Una presidenza che di fatto non ha prodotto scelte o passi in avanti significativi. A conferma di una situazione complessa e di una situazione gestionale difficile ci sono le voci che attendono conferma nelle prossime ore con la pubblicazione degli atti degli ultimi cda dell’anno con cui si prevede la proroga del direttore dell’ente per un periodo ridotto tra i tre e i quattro mesi.

Una situazione che se fosse confermata dai fatti e dagli atti evidenzierebbe senza ombra una possibilità di navigare assolutamente a vista per il 2024 e senza certezze. A questo bisogna infatti aggiungere la situazione di precarietà del bilancio regionale che richiederà evidentemente di dover fare solo scelte già definite e poi anche l’appuntamento con le prossime elezioni regionali che evidentemente distoglierà l’attenzione e allontanerà la Fondazione dall’essere una priorità da risolvere al meglio. Poi però bisognerà capire se davvero ha un senso portare avanti il percorso avviato o molto più semplicemente prendere atto dell’impossibilità di gestire la situazione e fare un passo indietro malgrado la modifica dello statuto. Che è solo un’indicazione e non un obbligo e permette comunque ulteriori cambi di direzione ai componenti del Comitato di indirizzo.

La Fondazione Matera Basilicata 2019 doveva essere un punto di riferimento in termini culturali per la città e per l’intera regione ma questo compito non è stato svolto e è davvero arduo immaginare che possa essere svolto nel 2024. Inoltre c’è da considerare che anche la forza propulsiva di un evento come il 2019 che riusciva in qualche modo a nascondere ritardi e imperfezioni. Per cui è giunto probabilmente il momento di ripensare all’utilità della Fondazione e procedere in una direzione che continui a valorizzare il percorso fatto ma non necessariamente attraverso la Fondazione. Il fallimento del 2023 e quello facilmente prevedibile del 2024 viste le condizioni date suggeriscono proprio questa possibilità.

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