X
<
>

Condividi:
9 minuti per la lettura

Il dietrofront
dell’Arbia
In extremis salta la coalizione con Sel e l’ex 5 stelle
Sinistra e Libertà candida la segretaria regionale 
di MARGHERITA AGATA
MATERA- Fare “la scelta giusta”, per parafrasare il claim di Sel,  non è mai cosa facile. 
In politica ancora meno. E, a dispetto dell’adagio popolare, la notte non sempre porta consiglio. 
Al massimo qualche ripensamento. 
Ed è quello che sembra essere accaduto a Silvana Arbia, cancelliere della Corte penale internazionale, che, a poche ore dalla consegna delle liste, ha ritirato la disponibilità a guidare la mini-coalizione formata da Sel, Liberiamo la Basilicata (la lista messa su dal tenente Giuseppe Di Bello dopo l’epilogo burrascoso con il Movimento 5 stelle) e una lista della stessa Arbia. 
Le ragioni del “gran rifiuto”, almeno nella saletta del IV piano del Tribunale di Matera, dove le liste dovevano essere depositate entro le 12 di ieri mattina, impossibile riuscirle a comprendere. 
Troppa la concitazione tra i “presentatori”, alle prese tra firme, liste, atti e tutta la paccotiglia di carte che la procedura richiede. 
Basta un dettaglio e salta tutto, come rischia di accadere a Potenza per la lista provinciale di Pittella presidente. 
Una cosa però è apparsa chiarissima: il restringimento in corsa dei “confini” della coalizione, determinato dalla defezione della candidata presidente Arbia non era noto a molti dei candidati in lista con Di Bello. 
Che si corresse con sole due liste: quella di Sel e quella di Liberiamo la Basilicata per Maria Murante, segretaria regionale di Sel, presidente, lo si è compreso quando si era già in fila per la presentazione ufficiale alla Commissione elettorale circoscrizionale. 
E, a quanto pare, in maniera del tutto casuale, a guardare la faccia che ha fatto  Isaia Giannetti, animatore del  Movimento della Lucania, confluito all’ultimo momento nella lista Di Bello, in dissenso con la scelta del suo gruppo di sostenere il centrodestra. 
Il “sospetto” che qualcosa, rispetto alla sera prima, fosse cambiato lo ha destato la presenza di un sostenitore di Silvana Arbia in coda con un faldone di firme per una lista autonoma della giurista originaria di Senise. 
“Silvana per la Basilicata” il nome della lista. Cinque i nomi dei candidati in corsa per la provincia di Matera: Anna Antonella Natuzzi, Michele Fanelli, Silvana Arbia stessa, Vincenzo Fanelli e, in ossequio alla multiculturalità Nahed Ahmed, una cuoca egiziana residente a Matera. 
Una scoperta che manda su tutte le furie Giannetti: «Questa è una porcata- sbotta,- perchè nessuno mi ha detto niente. Io ho dato la mia disponibilità a candidarmi in virtù del sostegno a un nome di levatura e di garanzia come quello di Silvana Arbia, non m’interessa appoggiare la segretaria politica di Sel».
 «Ma Di Bello era al corrente- precisa Cotugno di Sel agli “insorti”- è lui che avrebbe dovuto mettervi al corrente». «Vuol dire che aveva ragione Grillo a dargli del bugiardo- rincara Giannetti, furioso- una volta passi non essere chiari (il riferimento è ai carichi pendenti omessi al M5s), ma la seconda no: a questo gioco io non ci sto».  Dalle parole ai fatti: Giannetti prende carta e penna e sottoscrive il ritiro della sua candidatura. A ruota lo seguono Donato Ditaranto, espressione di Azione civile di Ingroia e Francesco Lomonaco, attivista del M5S rimasto fedele a Di Bello, dopo la vittoria alle “regionarie” disconosciuta dallo staff di Grillo che ha determinato la rottura tra il tenente e i pentastellati. La lista provinciale di Liberiamo la Basilicata si ritrova improvvisamente svuotata con candidati solo lo stesso Di Bello e Aurelia Infantino.   Inutile ogni tentativo di ricevere spiegazioni dal tenente Di Bello, arrivato insieme a tutta la delegazione di Liberiamo la Basilicata intorno alle 11 ancora alle prese con la raccolta delle ultime firme necessarie per raggiungere il numero necessario a convalidare la lista. In tribunale Di Bello non c’è più e al telefono non risponde a nessuno dei suoi neo ex candidati. E’ in questo marasma  che le due presentatrici della lista comunicano il ritiro: non ci sono più i presupposti per consegnarla alla Commissione circoscrizionale.
 Ma i colpi di scena, in questa convulsa mattinata materana, non sono ancora finiti. Sono le 13,10 quando il referente della lista “Silvana per la Basilicata” comunica a sua volta il ritiro di Silvana Arbia dalla contesa elettorale: non ci sarà nessuna lista della giurista nè con Sel nè per conto proprio. 
Le ragioni? «Saranno spiegate in un comunicato ufficiale- ci dice il rappresentante della lista prima di sparire nell’ascensore del Tribunale, insieme a lista e firme. In realtà, nel pomeriggio una nota di Silvana Arbia è arrivata (vedi box in alto ndr), ma non vi è alcun cenno alle motivazioni che hanno indotto a non partecipare alla competizione elettorale. Dalle notizie arrivate da Potenza l’unica ipotesi plausibile è che sia colpa del ritardo con cui Silvana Arbia è giunta a Potenza per presentare la lista regionale. La giurista, infatti, è arrivata davanti al Tribunale qualche minuto dopo le 12, quando i cancelli erano già chiusi. Fuori con lei anche i referenti della lista usciti per andarle incontro. Impossibile tornare indietro. Non c’è più tempo. Gli elettori, invece, ne hanno ancora a sufficienza per fare… la scelta giusta.  
m.agata@luedi.it
 

MATERA- Fare “la scelta giusta”, per parafrasare il claim di Sel,  non è mai cosa facile. In politica ancora meno. E, a dispetto dell’adagio popolare, la notte non sempre porta consiglio. Al massimo qualche ripensamento. Ed è quello che sembra essere accaduto a Silvana Arbia, cancelliere della Corte penale internazionale, che, a poche ore dalla consegna delle liste, ha ritirato la disponibilità a guidare la mini-coalizione formata da Sel, Liberiamo la Basilicata (la lista messa su dal tenente Giuseppe Di Bello dopo l’epilogo burrascoso con il Movimento 5 stelle) e una lista della stessa Arbia. 

Le ragioni del “gran rifiuto”, almeno nella saletta del IV piano del Tribunale di Matera, dove le liste dovevano essere depositate entro le 12 di ieri mattina, impossibile riuscirle a comprendere. Troppa la concitazione tra i “presentatori”, alle prese tra firme, liste, atti e tutta la paccotiglia di carte che la procedura richiede. Basta un dettaglio e salta tutto, come rischia di accadere a Potenza per la lista provinciale di Pittella presidente. 

Una cosa però è apparsa chiarissima: il restringimento in corsa dei “confini” della coalizione, determinato dalla defezione della candidata presidente Arbia non era noto a molti dei candidati in lista con Di Bello. Che si corresse con sole due liste: quella di Sel e quella di Liberiamo la Basilicata per Maria Murante, segretaria regionale di Sel, presidente, lo si è compreso quando si era già in fila per la presentazione ufficiale alla Commissione elettorale circoscrizionale. E, a quanto pare, in maniera del tutto casuale, a guardare la faccia che ha fatto  Isaia Giannetti, animatore del  Movimento della Lucania, confluito all’ultimo momento nella lista Di Bello, in dissenso con la scelta del suo gruppo di sostenere il centrodestra. 

Il “sospetto” che qualcosa, rispetto alla sera prima, fosse cambiato lo ha destato la presenza di un sostenitore di Silvana Arbia in coda con un faldone di firme per una lista autonoma della giurista originaria di Senise. “Silvana per la Basilicata” il nome della lista. Cinque i nomi dei candidati in corsa per la provincia di Matera: Anna Antonella Natuzzi, Michele Fanelli, Silvana Arbia stessa, Vincenzo Fanelli e, in ossequio alla multiculturalità Nahed Ahmed, una cuoca egiziana residente a Matera. Una scoperta che manda su tutte le furie Giannetti: «Questa è una porcata- sbotta,- perchè nessuno mi ha detto niente. Io ho dato la mia disponibilità a candidarmi in virtù del sostegno a un nome di levatura e di garanzia come quello di Silvana Arbia, non m’interessa appoggiare la segretaria politica di Sel». «Ma Di Bello era al corrente- precisa Cotugno di Sel agli “insorti”- è lui che avrebbe dovuto mettervi al corrente». «Vuol dire che aveva ragione Grillo a dargli del bugiardo- rincara Giannetti, furioso- una volta passi non essere chiari (il riferimento è ai carichi pendenti omessi al M5s), ma la seconda no: a questo gioco io non ci sto».  

Dalle parole ai fatti: Giannetti prende carta e penna e sottoscrive il ritiro della sua candidatura. A ruota lo seguono Donato Ditaranto, espressione di Azione civile di Ingroia e Francesco Lomonaco, attivista del M5S rimasto fedele a Di Bello, dopo la vittoria alle “regionarie” disconosciuta dallo staff di Grillo che ha determinato la rottura tra il tenente e i pentastellati. La lista provinciale di Liberiamo la Basilicata si ritrova improvvisamente svuotata con candidati solo lo stesso Di Bello e Aurelia Infantino.   

Inutile ogni tentativo di ricevere spiegazioni dal tenente Di Bello, arrivato insieme a tutta la delegazione di Liberiamo la Basilicata intorno alle 11 ancora alle prese con la raccolta delle ultime firme necessarie per raggiungere il numero necessario a convalidare la lista. In tribunale Di Bello non c’è più e al telefono non risponde a nessuno dei suoi neo ex candidati. E’ in questo marasma  che le due presentatrici della lista comunicano il ritiro: non ci sono più i presupposti per consegnarla alla Commissione circoscrizionale. Ma i colpi di scena, in questa convulsa mattinata materana, non sono ancora finiti. Sono le 13,10 quando il referente della lista “Silvana per la Basilicata” comunica a sua volta il ritiro di Silvana Arbia dalla contesa elettorale: non ci sarà nessuna lista della giurista nè con Sel nè per conto proprio. 

Le ragioni? «Saranno spiegate in un comunicato ufficiale- ci dice il rappresentante della lista prima di sparire nell’ascensore del Tribunale, insieme a lista e firme. In realtà, nel pomeriggio una nota di Silvana Arbia è arrivata (vedi box in alto ndr), ma non vi è alcun cenno alle motivazioni che hanno indotto a non partecipare alla competizione elettorale. Dalle notizie arrivate da Potenza l’unica ipotesi plausibile è che sia colpa del ritardo con cui Silvana Arbia è giunta a Potenza per presentare la lista regionale. La giurista, infatti, è arrivata davanti al Tribunale qualche minuto dopo le 12, quando i cancelli erano già chiusi. Fuori con lei anche i referenti della lista usciti per andarle incontro. Impossibile tornare indietro. Non c’è più tempo. Gli elettori, invece, ne hanno ancora a sufficienza per fare… la scelta giusta.  

m.agata@luedi.it 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE