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IL consiglio regionale della Basilicata

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Con la mutazione della misura a carico di Piro cambiano di nuovo i numeri per la validità del Consiglio regionale della Basilicata

POTENZA – Sarebbero salite a 11 le presenze necessarie tra i banchi del Consiglio regionale per garantire il numero legale e la validità di quanto deliberato. C’è anche questo tra gli effetti del provvedimento con cui, ieri mattina, il gip di Potenza, Antonello Amodeo, ha attenuato la misura cautelare in essere nei confronti di Francesco Piro, consigliere regionale in carica benché dimissionario dal 7 ottobre.

A evidenziarlo è stato il difensore di Piro, l’avvocato Sergio Lapenna, per cui una volta venuti meno gli arresti domiciliari sarebbe decaduta anche la sospensione dall’incarico per effetto della legge Severino, che scatta in automatico in tutti i casi in cui a un eletto è impedito di raggiungere la sede di esercizio del proprio mandato elettivo.

A detta di Lapenna, infatti, la misura alla quale è attualmente sottoposto Piro, l’obbligo di dimora a Lagonegro, non sarebbe incompatibile con la concessione di un permesso per partecipare ai lavori consiliari.
Dei tre consiglieri inizialmente raggiunti da misure cautelari, quindi, resterebbe sospeso il solo meloniano Rocco Leone, riportando a 20 su 21 i componenti effettivi del parlamentino lucano, e a 11 su 20 la soglia di presenze necessarie per raggiungere il numero legale.

I NUOVI NUMERI DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA

I nuovi numeri del Consiglio regionale rischiano di avere conseguenze importanti anche sul piano politico, dal momento che il governatore Vito Bardi, senza i due “dissidenti leghisti” Giovanni Vizziello e Massimo Zullino, e i due dimissionari Piro e Franco Cupparo, può contare soltanto su 8 voti su 20.
Per raggiungere la soglia degli 11, insomma, non basterebbero nemmeno i due consiglieri renziani, Luca Braia e Mario Polese, che hanno annunciato l’intenzione di votare a favore della surroga di Piro e Cupparo con i più votati tra i non eletti di Forza Italia, nel 2019.

A meno di soccorsi inattesi o della revoca della sospensione di Leone, insomma, si renderebbe necessaria la presenza di almeno uno tra Cupparo e Piro anche soltanto per approvare la loro sostituzione. Poi i numeri della maggioranza risalirebbero a 10 consiglieri “effettivi” su 20, e per raggiungere il numero legale basterebbe la sponda di un singolo consigliere tra dissidenti e opposizione.

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