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POTENZA – Il “nulla di fatto” emerso dal Consiglio regionale straordinario sulla vertenza della sanità privata non poteva non lasciare proteste e polemiche, da parte dei consiglieri di opposizione ma non solo. Sul rinvio della decisione rispetto alle liste d’attesa e al pagamento delle prestazioni extra budget dello scorso anno alle strutture sanitarie private a un nuovo Consiglio (si ipotizza il 26 settembre), per i consiglieri regionali di Basilicata oltre, Giovanni Vizziello e Massimo Zullino, significa che «evidentemente, per la giunta Bardi, i lucani bisognosi di cure e che non possono permettersi di pagare 150 o 200 euro una prestazione sanitaria devono arrangiarsi».

«Non soddisfare le esigenze delle strutture sanitarie private significa non risolvere il problema delle liste d’attesa – aggiungono Vizziello e Zullino -, dal momento che nella nostra regione è difficilmente praticabile il modello delle prestazioni aggiuntive, vale adire tenere i laboratori pubblici aperti anche di sera o nei giorni festivi per erogare prestazioni sanitarie e occorre far leva sul privato accreditato per erogare, mediante il pagamento del ticket, servizi sanitari in favore di quanti non possono sostenere i costi privati di una visita oculistica o di una mammografia.

E’ francamente inaccettabile – concludono i due esponenti di Basilicata oltre – registrare l’inerzia della Giunta regionale, invischiata in ritardi, lungaggini, giri di parole e questioni di pseudo diritto a fronte del grido d’allarme che si leva dai cittadini che non riescono a curarsi e a quello delle aziende sanitarie private che vedono mortificati gli sforzi effettuati».

Sulla mancata decisione rispetto all’articolo 10 della Legge di stabilità regionale, per il quale sono stati sollevati dei rilievi dal Mef e dal ministero della Salute, il consigliere del Movimento 5 stelle, Gianni Perrino, evidenzia che «è bene ricordare che la legge regionale non è stata impugnata dal Governo ed è quindi pienamente in vigore. Ma a via Verrastro la confusione e l’approssimazione regnano sovrane. Nonostante la legge regionale non sia stata impugnata, la Regione Basilicata non l’ha mai attuata, mettendo in campo le solite promesse da marinaio e gettando in ulteriore sconforto gli operatori titolari delle strutture interessate dalla norma.

La seduta, voluta fortemente da tutta la minoranza – aggiunge Perino -, serviva proprio per dare una svolta alla faccenda, a sbloccarla in qualche modo, ma il caravanserraglio bardiano ha deciso di non decidere trincerandosi dietro l’ennesimo rinvio. La cosa ancora più incredibile è che non si intravede uno straccio di strategia da parte di Bardi e compagnia su come affrontare la vicenda Auspichiamo una rapida soluzione a questa vicenda, oltre a riflettere seriamente su quelle che saranno le strategie future per il riordino della sanità lucana».

M a a esprimere «preoccupazione e delusione riguardo alla decisione del Consiglio regionale della di rinviare la seduta dedicata alla questione della sanità privata» è anche Giuseppe Giuzio, segretario provinciale di Potenza di Fratelli d’Italia, partito della maggioranza che ha a sua volta votato per il rinvio.

«Questo episodio, seppur collegato alla necessità di una maggiore riflessione da parte dell’organo legislativo – aggiunge Giuzio – delude le aspettative dei cittadini in attesa di assistenza medica e risposte, ma anche delle strutture sanitarie private che attendono il pagamento delle prestazioni già erogate e una visione chiara per il futuro delle loro attività. Il presidente Vito Bardi ha dimostrato la volontà di affrontare la questione della sanità privata, tuttavia, il Consiglio regionale non ha manifestato la stessa determinazione, optando per un rinvio che suscita perplessità. Ritengo che in questo caso sia necessaria una maggiore maturità. La situazione attuale rappresenta una crisi sanitaria che richiede azioni immediate e decisioni coerenti. É necessario dimostrare determinazione e coraggio nell’affrontare con urgenza la questione».

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