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Rilievi dei carabinieri in un bosco

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Muore un 61enne del Napoletano: sarebbe inciampato perdendo l’arma che ha sparato colpendolo all’addome


FORENZA (POTENZA) – Sono partiti di buon mattino da Casola in provincia di Napoli. Per la comitiva di amici doveva essere una domenica da vivere nella spensieratezza e nella comune passione per la caccia così come ne avevano vissute tante in passato. Una volta arrivati nei pressi del bosco di Forenza, hanno lasciato le loro auto e si sono introdotti nella selva alla ricerca di cacciagione. E dopo aver percorso qualche chilometro all’interno del bosco, uno sparo ha squarciato la tranquillità di una normale partita di caccia.
Sono quasi le 8 di ieri mattina e  un colpo partito da un fucile, ha freddato Antonio Sorrentino di 61 anni. Con lui in quel momento si trovava un’altra persona.
Da quanto si è potuto apprendere si tratterebbe di una tragica fatalità.
Il sessantunenne sarebbe caduto mentre percorreva una zona impervia del bosco e accidentalmente sarebbe partito un colpo dal suo stesso fucile che lo avrebbe colpito all’addome non lasciandogli scampo.
Immediata la chiamata al 118, come immediata è stato l’arrivo dei sanitari e dei carabinieri. Gli operatori, arrivati con l’eliambulanza, vista anche la difficoltà per raggiungere la zona, hanno fatto il possibile per rianimare l’uomo, ma non c’è stato nulla da fare. Il sessantunenne sarebbe morto subito dopo.
I militari dell’Arma hanno poi circoscritto la zona interrogando immediatamente la persona che si trovava con il sessantunenne e altri cacciatori che facevano parte della battuta. Sul posto anche il magistrato di turno e il medico legale che ha fatto una prima ricognizione del cadavere. La salma dell’uomo nel tardo pomeriggio di ieri è stata trasportata presso il nosocomio potentino del San Carlo. Il pm Maria Cristina Gargiulo valuterà quest’oggi se disporre l’autopsia sul cadavere dell’uomo.
Secondo “Avc-Associazione vittime della caccia” che dal 2007 raccoglie i dati sugli incidenti in questo ambito, al 30 novembre (giova ricordare che le stagioni venatorie vanno da settembre al gennaio dell’anno successivo) e quindi in soli 2 mesi, ci sarebbero stati – escluso quello di ieri – 58 incidenti. Incidenti che hanno portato alla morte ben 14 persone in tutta Italia.

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