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In Provincia il presidente Valluzzi ha fatto il punto della situazione con 36 sindaci e l’emergenza nelle scuole di primo e secondo grado

POTENZA – Sono già sette i comuni che, a partire dal prossimo primo settembre, non avranno più la scuola media, mentre altri 10 la potrebbero perdere nel prossimo biennio. E questo perché, purtroppo, a causa anche dello spopolamento e del calo delle nascite, di anno in anno cala il numero degli iscritti nelle scuole. Sono complessivamente 3.537 gli alunni in meno nelle scuole di primo e secondo grado della provincia di Potenza, nel periodo compreso tra il 2010 e l’inizio del prossimo anno scolastico, con una perdita di 655 unità solo nel confronto tra il 2015-2016 e il 2016-2017: in tutto il Potentino, inoltre, 24 scuole elementari rientrano nella cosiddetta «fascia di rischio», ovvero con un numero di alunni compreso tra otto e 35.

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I dati sono stati illustrati ieri, a Potenza, dal presidente della Provincia, Nicola Valluzzi, nel corso di un incontro con i sindaci per monitorare i decrementi demografici nelle scuole: con meno di otto alunni, una scuola deve chiudere e questo è già accaduto, ad esempio, a Noepoli e Cersosimo (in questo caso con un trasferimento di alunni in un istituto calabrese). Inoltre, da un’analisi delle medie di iscrizioni e dalla proiezione degli andamenti per i prossimi anni scolastici, in tutto il territorio sono a rischio 36 scuole elementari e 35 scuole medie. Attualmente, nell’area di primo ambito (Vulture-Alto Bradano) ci sono 22 istituti, di cui 13 comprensivi e nove di secondaria di secondo grado, per un totale di 14.584 alunni; nel secondo ambito (Potenza-Alto Bradano-Marmo Platano Melandro) gli istituti sono 36, di cui 22 comprensivi, 13 di secondo grado e un Cpia (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti), a Potenza, con 23.697 alunni; nel terzo ambito (Val d’Agri-Lagonegrese-Pollino), infine, si registrano 27 istituti, di cui 15 comprensivi, tre omnicomprensivi e nove istituti superiori, con un totale di 14.765 alunni.
Ed ecco allora che ieri mattina il presidente della Provincia, Nicola Valluzzi, ha incontrato 33 sindaci del territorio, oltre ai sindaci dei comuni sede degli Istituti comprensivi, per informarli sulle criticità legate alla composizione delle classi in alcune scuole secondarie di primo grado per gli anni 2016-2018.
La proiezione per la composizione di tali classi, secondo i criteri stabiliti dalla legge, disegna un quadro fosco con criticità quasi insuperabili legate al decremento di popolazione di molti comuni. Iniziare a costruire, sulla base di una condivisione di intenti, unmodello scolastico che metta al centro lo studente e che garantisca, nonostante il continuo spopolamento e il conseguente crollo degli iscritti, la qualità dell’offerta formativa e la sostenibilità delle condizioni di accesso all’istruzione per i nostri ragazzi, ovunque risiedano».

Occorre stabilire per tempo indirizzi ed azioni coerenti, per non lasciare che l’individuazione delle soluzioni e dei relativi oneri ricada sulle decisioni discrezionali di sindaci e famiglie».
A esempio non è pensabile che possa accadere quanto già successo a Cersosimo e «cioè che gli studenti di quel comune, soppressa la locale scuola media, dallo scorso anno sono stati iscritti presso il comune di Oriolo in Calabria». La proposta che è stata avanzata è quella di istituire, a partire da settembre, un tavolo operativo tra Provincia, Comuni, Direzione scolastica e Regione Basilicata per arrivare al nuovo dimensionamento scolastico, o se del caso anticiparne la scadenza.

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