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Il trasferimento di don Franco Corbo, parroco nella Chiesa di Sant’Anna e Gioacchino, a Potenza, dopo 37 anni non è piaciuto ai parrocchiani. Interviene l’Arcivescovo Carbonaro che stoppa i malcontenti e non fa dietrofront: «Rispondo alle diverse necessità spirituali e umane che emergono nel nostro territorio»


Dopo 37 anni cambia il parroco di Sant’Anna, protesta a Potenza. Senza un reale motivo viene trasferito dal luogo in cui ha operato a lungo e non andrà in pensione. È bastato ciò per scatenare il disappunto dei fedeli. Ieri martedì 14 ottobre, però, ci ha pensato l’arcivescovo Davide Carbonaro a gettare acqua sul fuoco.

TRASFERIMENTO DON FRANCO, INTERVIENE L’ARCIVESCOVO

«Comprendo i sentimenti di affetto e di gratitudine verso i sacerdoti che lasciano la propria parrocchia, così come le attese e le curiosità verso chi arriva – ha affermato nel comunicato l’Arcivescovo – Vi invito però a vivere questi cambiamenti nella fede, riconoscendo che è Dio stesso a guidare il cammino della nostra Chiesa diocesana. Come vostro Vescovo – conclude – sento il dovere e la gioia di esercitare una paternità pastorale che si prende cura di ogni comunità, cercando di rispondere alle diverse necessità spirituali e umane che emergono nel nostro territorio».

DON FRANCO LASCIA LA CHIESA DI SANT’ANNA DOPO 56 ANNI

A febbraio, dopo 56 anni, di cui 19 da sacerdote e 37 da parroco, l’85enne don Franco Corbo lascerà la Chiesa di Sant’Anna e Gioacchino di Potenza.
Nella parrocchia di viale Dante sta creando molti malumori la decisione di monsignor Carbonaro, di indicare in don Antonio Laurita il nuovo parroco, «che inizierà il suo ministero pastorale il 14 febbraio 2026», e con don Franco che sarà collaboratore della parrocchia di Santa Maria del Carmine di Avigliano (Potenza).

LA DELUSIONE E L’AMAREZZA DEI PARROCCHIANI

In particolare, nelle ultime ore è stato diffuso un comunicato a firma della “Comunità della parrocchia Sant’Anna e Gioacchino”, che definisce il provvedimento «tanto improvviso quanto inspiegabile» e che fa riferimento a un’assemblea «che ha visto partecipare circa 200 parrocchiani, da cui sono emersi spontanei sentimenti di delusione, amarezza e sincera preoccupazione».
Nella nota è espressa la richiesta a monsignor Carbonaro di «incontrarci e di toccare con mano il dolore e lo smarrimento di un’intera comunità. La piena consapevolezza che ogni vescovo possa organizzare la propria Diocesi come meglio crede e del voto di obbedienza a cui sono tenuti i sacerdoti, chiediamo un incontro a monsignor Carbonaro, nella nostra parrocchia o dovunque lui desideri. Gli chiediamo di ascoltarci, di guardarci negli occhi e parlare a cuore aperto. Di esercitare quella paternità pastorale di cui lui stesso scrive, ma che in questa sua decisione di allontanare don Franco, purtroppo, non vediamo». Da parte di monsignor Carbonaro nessun dietrofront. Don Franco è trasferito. Amen.

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