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Assistenza medica negata, i sindaci di Anzi e Laurenzana a Bardi, Fanelli e Asp: «Solo un medico per 2 paesi e telefoni rotti, inaccettabile»

ANZI – La continuità assistenziale sembra rimasta solo una bella parola in Basilicata. Ma in Val Camastra, forse, va anche peggio che altrove. tanto che i sindaci di Anzi, Filomena Graziadei, e di Laurenzana, Michele Ungaro, si sono visti costretti a prendere carta e penna per scrivere una lettera e inviarla al presidente della Regione, Vito Bardi, all’assessore regionale alla Salute e alle Politiche per la persona, Francesco Fanelli, e all’Azienda sanitaria di Potenza. Un’iniziativa, quella dei due primi cittadini, assunta per denunciare i ripetuti disagi avvertiti nei borghi che rappresentano e per chiedere «di porre fine, con urgenza, ai disagi che si verificano nell’erogazione del servizio di continuità assistenziale».

Nella lettera, i sindaci Graziadei e Ungaro, hanno evidenziato come «da qualche mese ormai, “per grave carenza di medici di continuità assistenziale”, è venuto meno il presidio territoriale comunale e le nostre comunità sono assistite da un solo medico che se fisicamente ad Anzi estende le sue attività alla comunità di Laurenzana, e se fisicamente a Laurenzana estende le sue attività alla comunità di Anzi. A questo si aggiunge, come se non bastasse – proseguono i due primi cittadini -, per la sede di Anzi il “guasto telefonico improvviso” che rende difficile e spesso impossibile il contatto del medico da parte dei cittadini, che in prevalenza sono ultra sessantenni».

ASSICURARE ASSISTENZA MEDICA AD ANZI E LAURENZANA HA UN RUOLO CENTRALE

La sindaca di Anzi e il suo collega di Laurenzana sottolineano e ricordano ai destinatari della lettera che «l’attività di continuità assistenziale per i nostri Comuni assolve un ruolo centrale; in particolare, ha il compito di valutare tutte quelle condizioni in cui una visita non sarebbe differibile al giorno seguente ma che, al contempo, non sia un caso da far valutare al pronto soccorso, evitando di fatto un intasamento dello stesso. Ad oggi, tale attività è organizzata di norma in forma associativa, fatta eccezione per i mesi da gennaio a marzo durante i quali si ha sdoppiamento delle sedi accorpate».

«Alla luce di quanto precisato, risulta chiaro che tale situazione non può essere più accettabile – concludono i due sindaci -. Pertanto, chiediamo di porre fine, con urgenza, al disagio rappresentato, garantendo da subito lo sdoppiamento delle sedi accorpate, già richiesto per i mesi da gennaio a marzo 2023, e di dotare la sede di Anzi di un numero di telefono mobile per evitare il frequente disservizio derivante dal guasto della linea telefonica fissa».

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