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Mario Guarente, sindaco di Potenza

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POTENZA – Lo avevamo scritto: la crisi in maggioranza è tutt’altro che risolta. E ieri in Consiglio c’è stata la dimostrazione plastica di quanto sta succedendo. Pertanto l’azzeramento prima e il varo della nuova giunta, non ha sopito i conflitti all’interno del gruppo uscito vincitore dalle elezioni del 2019 e più il tempo passa e più sembrano acuirsi.

I consiglieri di Fratelli D’Italia non si sono presentati in aula. Oltre all’elezione del Presidente del Consiglio comunale, all’ordine del giorno c’era la votazione dei debiti fuori bilancio e una serie di interrogazioni e mozioni da discutere. L’assemblea, dopo una pausa è partita con l’approvazione dei debiti fuori bilancio. L’opposizione nei suoi interventi, più che parlare di questo ha voluto sottolineare la gravità dell’assenza di FdI e la crisi in atto della maggioranza. Roberto Falotico del centrosinistra ha detto senza mezzi termini rivolgendosi ai consiglieri e alla giunta (ieri il sindaco era assente) «siamo oppositori e non stampellisti».

Ancora più duro l’intervento di Bianca Andretta che ha invitato la maggioranza ad «andare a casa» se non è capace di garantire i numeri per approvare gli emendamenti. Il numero legale, nonostante l’assenza di Fratelli D’Italia e di parte dell’opposizione che ha abbandonato l’assemblea prima del voto, è stato raggiunto e i debiti fuori bilancio sono stati approvati a maggioranza. Nel pomeriggio poi, è continuata la giornata “nera” della maggioranza. I consiglieri dei partiti che sostengono Guarente e gli assessori non si sono presentati. Il Presidente pro tempore dopo l’appello (erano presenti solo 8 consiglieri) ha sciolto la seduta rimandando gli argomenti al prossimo consiglio. Era prevista la votazione proprio del Presidente del Consiglio che secondo gli accordi presi doveva andare a Michele Beneventi di Idea. Probabilmente vista la “nervosa” mattinata passata e il rischio di non avere i numeri, i consiglieri hanno pensato bene di disertare l’assemblea rimandando ulteriormente la votazione.

Giova ricordare che la questione del Presidente dura da più di due mesi e da fine dicembre 2021 non è stata ancora risolta, certificando una “crisi” che si fa sempre più profonda. Forse il punto di non ritorno non è stato ancora raggiunto, ma il non presentarsi ieri in Consiglio da parte dei Consiglieri di Fratelli D’Italia innervosisce ulteriormente i sodali di maggioranza e il primo cittadino. La questione è sempre la stessa FdI spinge per il terzo assessore e, in generale, su un programma di fine legislatura da concordare.

Il sindaco la scorsa settimana, rompendo gli indugi e nominando la giunta, ha aumentato la “distanza” tra parte della maggioranza e il partito di Giorgia Meloni. I prossimi giorni potrebbero essere cruciali per la tenuta dell’esecutivo. La posizione di Fratelli D’Italia, dopo il Consiglio di ieri è chiara. Tocca al sindaco capire se ci sono ancora margini per andare avanti con la legislatura. gierre

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