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Un momento dell’ultimo consiglio comunale

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POTENZA – Alle 21 di martedì 5 luglio il sindaco Guarente ha firmato il ritiro delle deleghe a tre assessori della sua giunta: Michele Napoli, Maddalena Fazzari e Vittoria Tiziana Rotunno. I primi due di Fratelli d’Italia, l’ultima di Idea. Alle 18 di ieri la crisi della maggioranza ha trovato una soluzione e i tre assessori fatti fuori sono rientrati al loro posto. «Dialettica politica», taglia corto Guarente.

«Sono state chiarite una serie di cose – ha spiegato il sindaco – problemi scaturiti da una serie di fraintendimenti, alcuni alimentati ad arte come purtroppo accade in politica». La soluzione dopo un vertice romano, al quale hanno partecipato i rappresentanti nazionali e regionali di Lega, Fratelli d’Italia e Idea.

«Era necessario – spiega Guarente – un ulteriore momento di riflessione e con il ritiro delle deleghe ho cercato di rendere più veloce il confronto. Ma vorrei sottolineare come, così come per il rimpasto di giunta ci abbiamo messo tre giorni, stavolta non sono state necessarie neppure 24 ore per risolvere la crisi. Credo che si possa parlare di esempio positivo».

Si riuscirà a questo punto a sbloccare anche i lavori del consiglio comunale, con l’elezione del presidente del consiglio? «Il problema – dice Guarente – non è solo quello dell’Ufficio di presidenza, per votare il quale servono i voti anche della minoranza e quindi la questione è più ampia. Ci sono i debiti fuori Bilancio che vanno approvati per dare risposte a cittadini che hanno maturato un diritto ma che non riescono ad avere i soldi».

Ripartirà la macchina amministrativa? «Al momento, dopo l’incontro di oggi (ieri, ndr) nel quale Fratelli d’Italia e Idea hanno confermato la volontà di appoggiare la maggioranza – conclude il sindaco – non ho motivi per dubitare che tutte le situazioni sospese si risolveranno. Certo, siamo sotto questo cielo e non si può mai dare niente per scontato, ma mi è stata confermata la volontà di andare avanti. E non ho motivi per dubitarne, anche perché finora gli assessori hanno lavorato bene».

La crisi di maggioranza è figlia – come spiegato da Guarente nel decreto di revoca delle deleghe assessorili – degli ultimi consigli comunali, «che hanno visto l’assenza dei gruppi politici di Fratelli d’Italia e Idea e degli assessori di riferimento, non consentendo l’approvazione dei provvedimenti iscritti all’ordine del giorno». Secondo Guarente, quindi, «risulta compromesso quel rapporto di fiducia politico-programmatico necessario alla prosecuzione unitaria dell’attività di governo della città».

E il Pd cittadino, attraverso il segretario Carmine Lombardi, sottolinea proprio questa situazione di impasse: «Il fallimento e l’incapacità del governo di destra è ormai evidente, ne è la dimostrazione la città che annega nell’abbandono e nella paralisi amministrativa. Invece di annunciare rivoluzioni e di ricercare alchimie politiche pur di continuare a vivacchiare, il sindaco ammetta di non essere più in grado di governare e si torni al voto per il bene della città». E a ricordare tutti i problemi della città anche “Potenza in azione”.

«Una regione e nella fattispecie una città capoluogo di regione, non può essere ostaggio di un centrodestra disunito e disorganizzato su tutti i fronti. La città di Potenza, ricoprente il titolo tanto vantato dall’attuale amministrazione di “Capitale Europea dello Sport”, mostra nel suo quotidiano evidenti disagi su più fronti come da noi sempre evidenziato. Trasporto pubblico urbano, raccolta rifiuti, cura e manutenzione verde pubblico, stato fatiscente delle arterie cittadine e rurali, completo abbandono delle contrade. Questa situazione sta portato un’intera comunità all’esasperazione. Le beghe interne all’attuale maggioranza, relative alla tanto ambita delega assessoriale sullo Sport, stanno bloccando l’intero lavoro per il quale la stessa è stata eletta nel mese di giugno 2019. Di contro, ovviamente, la domanda sorge spontanea: l’opposizione, cosa sta facendo? Senza una buona opposizione non vi può essere un buon governo».

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