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Eleonora Magnifico, artista transgender pugliese attiva nella lotta contro omofobia e discriminazione

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Dopo un lungo periodo di attivismo, la sede in via Sabbioneta 19, nelle vicinanze del liceo scientifico “Galilei”: inaugurazione con Eleonora Magnifico, artista transgender pugliese attiva nella lotta contro l’omofobia e ogni forma di discriminazione

POTENZA – Per la Basilicata è un piccolo, grande evento: a Potenza apre la sede di Arcigay Basilicata. L’inaugurazione è prevista per domenica 16 ottobre dalle 18, in via Sabbioneta 19, nelle vicinanze del Liceo scientifico “Galilei”. Seguirà una festa alla presenza di autorità e di grandi artisti, a cui tutta la cittadinanza è invitata. Madrina della serata – si legge in un comunicato di Arcigay Basilicata – sarà Eleonora Magnifico, artista transgender pugliese attiva nella lotta contro l’omofobia e ogni forma di discriminazione. Performer a tutto tondo, saprà intrattenere tutti con le sue canzoni. Durante la serata interverranno anche i consiglieri regionali Mario Polese e Giannino Romaniello; per Arcigay Basilicata ci saranno Nadia Girardi (presidente), Morena Rapolla (segretario), Antonella Giosa (vicepresidente) e Marco Tancredi (tesoriere), oltre agli attivisti Rosa Pepe, Elvio Montagna, Tiziana Lamanna, Vittoria Rasta, Vincenzo De Leonardis e tanti altri che hanno reso possibile questo risultato che stabilisce un punto fermo nella storia lucana della lotta alle discriminazioni. 

«È un momento storico per tutti noi – dichiara l’avvocato Rapolla – che da quasi tre anni impieghiamo tempo ed energie per dare supporto e tutela alle persone Lgbt lucane. Tanto instancabile lavoro e tanta caparbietà ci ha portati a inaugurare finalmente la sede di Arcigay Basilicata che sarà il laboratorio dell’impossibile, come amo definirla, perché tutto questo sembrava impossibile da realizzare e invece oggi ci troviamo di fronte ad un sogno di civiltà che prende finalmente forma». 

«Il lavoro di preparazione – prosegue la nota di Arcigay Basilicata – è durato oltre due anni, durante i quali sono state realizzate varie iniziative. Arcigay Basilicata viene concepita il 15 febbraio del 2014, grazie all’impegno di un gruppo mosso dalla volontà di affrontare in terra lucana temi che fino a quel momento erano rimasti relegati alle battute da caserma. Il desiderio era quello di affrontare i problemi affrontati quotidianamente da tante persone, spesso vittime di mentalità antiche, pregiudizi, discriminazioni. Omosessualità, transessualità, orientamento sessuale, identità di genere: argomenti che per molti si confondevano – e ancora si confondono – fra di loro. I “pionieri” decidono di sfondare questo muro di preconcetti. L’associazione viene intitolata a Marco Bisceglia, il coraggioso prete lucano che aveva lottato per il Vangelo negli anni Settanta e che negli anni Ottanta aveva ideato e accompagnato fino alla fondazione l’Arcigay nazionale: su di lui era uscito poco tempo prima un libro (“Troppo amore ti ucciderà” di Rocco Pezzano, Edigrafema) che ne narrava la vita». 

Il gruppo fondatore s’incontra un po’ ovunque: all’inizio in un garage, poi nelle case degli attivisti, nelle sedi di associazioni e formazioni politiche che si dicono disponibili a ospitare le prime, avventurose riunioni. Arcigay Basilicata organizza presentazioni di libri, banchetti informativi, partecipa alle feste della Cgil, ai Gay Pride di Napoli e Caserta, collabora con Telefono Donna e altri collettivi femminili. Il 16 maggio del 2015, in occasione della giornata contro l’omotransfobia, il gruppo è ricevuto in Municipio a Potenza e appende alla balconata uno striscione. Seguono le prevedibili polemiche. Nell’estate del 2015 Arcigay Basilicata presenta al consigliere Mario Polese (Pd) la proposta di adesione della Regione Basilicata a Ready, la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Il consiglio regionale approva. Il 23 aprile 2016 l’associazione manifesta in piazza a Potenza a sostegno della legge sulle unioni civili, collezionando numerosi adesioni da parte di politici, associazioni e cittadini. Fino a oggi i soci di Arcigay Basilicata si sono sempre autofinanziati. L’assenza di un luogo fisico in cui vedersi ha reso più difficile capire quanti siano gli effettivi aderenti. 

«Ora – conclude il comunicato – finalmente c’è una sede e dunque un posto in cui troverà casa chiunque si sentirà oggetto di forme palesi o larvate di discriminazione ma anche chi vorrà proporre iniziative, eventi, discussioni, campagne informative. Un posto aperto a tutti». 

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