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Masullo era nato a Napoli, il 15 agosto aveva compiuto 65 anni

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POTENZA – Il filosofo Paolo Augusto Masullo, studioso degli sviluppi epistemologici ed etico-biologici dell’antropologia filosofica e del tema del post-umano, è morto all’età di 65 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’Università degli studi della Basilicata, ricordando, in un comunicato, che per tre decenni, fino al 2018, è stato “brillante e costruttivo componente del corpo accademico”.

Attualmente era professore di filosofia morale al Dipartimento di Scienze politiche dell’Università Federico II di Napoli. Nato 15 agosto 1956 a Napoli e formatosi nell’Ateneo della stessa città, ha dedicato la sua attività di studioso alla filosofia morale, in particolare ai temi dell’antropologia filosofica, proseguendo nelle sue ricerche la via segnata dal padre, il professore Aldo Masullo, scomparso appena un anno fa. 

Paolo Augusto Masullo è stato tra i primi docenti incaricati nei primi anni di vita dell’Università della Basilicata, dove è stato incardinato come ricercatore nel 1989. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche, tra le quali “Patosofia. L’antropologia relazionale di Viktor von Weizsäcker” (Guerini e Asociati, 1992), “L’intersoggettività della persona. Husserl, Scheler, Guardini, Weizsäcker” (Loffredo, 1999), “Saggio sulla motivazione” (Luciano, 2005), “Sviluppo della conoscenza interorganizzativa nella pubblica amministrazione” (Edizione di Pagina, 2007), “L’umano in transito. Saggio di antropologia filosofica” (Edizione di Pagina, 2008). In particolare, ha introdotto in Italia l’antropologia medica di Victor von Weizsäcker attraverso la traduzione e cura di “La struttura ciclomorfa. Teoria dell’unità di percezione e movimento” (Edizioni Scientifiche Italiane, 1995).  

All’Università della Basilicata, Masullo, ricorda l’Ateneo, “si è subito distinto come rappresentante dei ricercatori universitari ed è stato più volte membro del Senato Accademico, per poi continuare nel suo lavoro come professore associato e ordinario di filosofia morale”. 

“Della sua poliedrica attività ci piace ricordare lo sforzo profuso per l’istituzione e gestione del corso di Scienze della Comunicazione e del corso di laurea magistrale in Scienze Filosofiche, per il Master di Giornalismo e per l’attivazione, breve ma significativa, di una Radio di Ateneo, a testimonianza della capacità di coniugare la ricerca accademica con il mondo concreto della comunicazione. Nel 2012 ha accolto con entusiasmo l’incarico di direttore del nuovo Dipartimento di Scienze Umane, organizzando e guidandolo fino all’ottobre 2018, quando si è trasferito presso l’Università Federico II, proseguendo, tuttavia, la sua collaborazione con il nostro Ateneo – conclude il comunicato Unibas – Tutti, tra colleghi, studenti e personale amministrativo, hanno avuto modo in questi anni di apprezzarne l’indole naturalmente critica e pronta alla discussione, che lo ha reso pungolo nella vita accademica, ma anche attento a salvaguardare la dimensione umana nell’ambiente di lavoro”. 

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