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POTENZA – Chi lo ha incontrato nei giorni scorsi racconta che stava bene. Sabato pomeriggio, però, il sindaco di Avigliano, Vito Summa, ha cominciato a star male. Un terribile mal di testa.
Doveva partecipare alla presentazione dell’Almanacco aviglianese ma, scusandosi, comunica che non potrà andarci. Un dolore persistente che, evidentemente, deve averlo allarmato, tanto che ha deciso di recarsi all’ospedale San Carlo di Potenza. Qui i sanitari lo hanno sottoposto ai prim controlli. Il sindaco viene ricoverato in Neuroradiologia, gli esami evidenziano un problema. La mattina successiva la situazione sembra peggiorare, Vito Summa, infatti, lamenta problemi di vista. Bisogna, quindi agire.
C’è un aneurisma in corso e i sanitari decidono di fare quello che in gergo tecnico si chiama “embolizzazione”. Il sindaco viene leggermente sedato e sottoposto all’intervento. L’embolizzazione – si legge su un sito medico specializzato – consiste nel «rilascio all’interno dell’aneursima di sottili filamenti metallici per rallentare il flusso di sangue all’interno della sacca aneurismatica e di indurne in tal modo la trombosi».
L’operazione potrebbe essere risolutiva, ma così non è. Sembra che ci sia stato anche un secondo tentativo, nella giornata di domenica, ma la situazione non migliora. Qualcosa non funziona e Giuseppe Nacci, che dirige il reparto del San Carlo di Potenza, decide di fermarsi. Bisogna – questo viene spiegato ai familiari – intervenire con un secondo intervento, più invasivo. Non basta – secondo i medici – il sondino usato per l’embolizzazione, bisogna operare, aprire. E’ una questione che va affrontata nel giro di poco, una decisione va presa e subito. E così, mentre all’ospedale si riunisce tutto il gotha del Pd (il sindaco è un autorevole esponente del partito), inizia un lungo tira e molla tra i medici da una parte e i familiari e gli amici dall’altra. Viene chiamato – raccontano alcuni presenti – anche il direttore gerale del San Carlo, Andrea Des Dorides, che non è in loco ma a Roma.
Non è una decisione che si può prendere così alla leggera, soprattutto quando sono falliti i due interventi precedenti. Forse il sindaco e i suoi familiari avvertono il clima teso. In ospedale arriva, tra gli altri, anche l’assessore alla Sanità, Attilio Martorano. Così prendono una decisione: firmano l’uscita, affittano un’ambulanza privata e, correndo anche molti rischi, partono alla volta dell’ospedale Carreggi di Firenze. Un lungo viaggio della speranza, come quello che fanno spesso i lucani. Perché la scelta di Firenze? Al San Carlo era presente – sembra proprio per un corso di formazione – Maurizio Resta, direttore del dipartimento di diagnostica per immagini dell’ospedale “Santissima Annunziata” di Taranto. Amici e familiari gli chiedono consiglio e lui propone Firenze: a Taranto, infatti, manca la neuro-rianimazione. Ed è il professor Resta il tramite con Salvatore Mangiafico, direttore responsabile del reparto di Neuroradiologia del Carreggi a Firenze. E’ quest’ultimo il medico che salva il sindaco di Avigliano. Un intervento (lo stesso tentato al S. Carlo), terminato ieri mattina intorno a mezzogiorno e che sembra essere ben riuscito. Quindici giorni di prognosi, ma Summa sta bene.

Antonella Giacummo

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