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«Mio nonno, Agostino Coppola, è venuto in America da un paesino del Sud dell’Italia, Bernalda, in quella regione ora conosciuta come Basilicata». Comincia così il racconto  del regista di Apocalypse Now e della saga del Padrino che sul sito del New York Times ha pubblicato un lungo post in cui ripercorre le sue origini, la storia della propria famiglia, i luoghi da cui i parenti sono partiti decenni fa, prima di approdare negli Stati Uniti d’America. Comincia dal ritratto di quel nonno dal «carattere irascibile, noto per le sue storie». Ha avuto sette figli: Carmine, il padre del regista, è morto nel 1991. Ma è ancora in vita Mikey (oggi 98enne) e Anton, «celebre compositore e direttore d’orchestra che ancora lavora all’età di 95. Negli ultimi 12 anni ha scritto un’opera, “Sacco e Vanzetti”, riscritto il libretto di un opera di Puccini». La saga familiare di cui racconta Coppola è quella che parte dal Metapontino anni fa, quelal a cui è ritornato riscoprendo a Bernalda origini e tradizione familiare. Nel post sul NYT, Coppola parla anche di Villa Margherita, la dimora che ha voluto ristrutturare nel cuore antico di Bernalda e che è stata lo scenario della nozze della figlia Sofia.

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