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MATERA – Un attore deve saper fare ogni cosa sul palcoscenico. Da questo assunto quasi statunitense, Enzo Iacchetti, uomo di teatro e di gavetta, ha fatto partire la sua splendida carriera. 
Ha cominciato al “Costanzo Show” ma “Striscia la notizia” lo ha reso famoso. Il teatro però è il suo mondo: più di 30 spettacoli e due musical lo hanno visto protagonista, poi ci sono i dischi e il suo impegno con i giovani facendo da produttore e regista. Domenica sarà al cine-teatro Duni con lo spettacolo “Chiedo scusa al signor Gaber” con l’Orchestra della Magna Grecia a partire dalle 21. 
L’evento è inserito nel cartellone della stagione “Matera in Musica” organizzato oltre che dall’importante orchestra anche dal Festival Duni. 
In anteprima con il maestro Enzo Iacchetti in un’intervista per il Quotidiano della Basilicata parliamo di Gaber suo amico e maestro di arte. 

MATERA – Un attore deve saper fare ogni cosa sul palcoscenico. Da questo assunto quasi statunitense, Enzo Iacchetti, uomo di teatro e di gavetta, ha fatto partire la sua splendida carriera. Ha cominciato al “Costanzo Show” ma “Striscia la notizia” lo ha reso famoso. Il teatro però è il suo mondo: più di 30 spettacoli e due musical lo hanno visto protagonista, poi ci sono i dischi e il suo impegno con i giovani facendo da produttore e regista. Domenica sarà al cine-teatro Duni con lo spettacolo “Chiedo scusa al signor Gaber” con l’Orchestra della Magna Grecia a partire dalle 21. L’evento è inserito nel cartellone della stagione “Matera in Musica” organizzato oltre che dall’importante orchestra anche dal Festival Duni. In anteprima con il maestro Enzo Iacchetti in un’intervista per il Quotidiano della Basilicata parliamo di Gaber suo amico e maestro di arte. 

 

Maestro, sarà nella Città dei Sassi. Cosa pensa di Matera che concorre per la candidatura a capitale europea della cultura?

«Io mi auguro che vinca, credo che sia uno dei posti più belli del mondo. Venni a fare uno spettacolo in un localino di Matera, subito dopo le mie prime apparizioni al “Costanzo Show”, era nei Sassi. Ricordo una sera meravigliosa in questo locale, io con la mia chitarrina. Erano i primi anni ‘90. Poi non sono più venuto ed adesso mi faccio rivedere con un’orchestra di 40 elementi. Torno con questo omaggio a Gaber, un’idea che ha avuto l’orchestra della Magna Grecia che mi ha contattato». 

Passiamo allo spettacolo. Perché chiede scusa al signor Gaber?

«Le canzoni che userò sono quelle del primo Gaber, quello della televisione: da “Barbera e champagne” a “Torpedo Blu”. Sono state riarrangiate con suoni moderni e contaminate: per esempio, in “Barbera e champagne” puoi ascoltare un pezzo di canzone di Zucchero e Jovanotti. Voglio rappresentare un Gaber gioioso, nato nell’osterie e nei cabaret come i più grandi maestri. Gli chiedo scusa per aver manipolato i suoi classici più famosi ma credo, conoscendolo, che se vedesse questo spettacolo si divertirebbe». 

Maestro lei conosceva Gaber da vicino sia come uomo che come artista. Chi era Gaber?

«Una persona straordinaria. Tanto era arrabbiato ed a volte sembrava quasi diabolico sul palcoscenico nelle sue esternazioni tanto era dolce e vicino all’umanità. Chiedeva sempre consiglio a chiunque, anche a chi lo andava a vedere pagando il biglietto. Era adorabile, ero innamorato artisticamente perso di lui, ero fiero della sua amicizia e fiducia in me. E’ stato il mio professore, lui e Enzo Jannacci. Mi hanno insegnato il rigore artistico, specie Gaber che faceva uscire una canzone solo se era completamente perfetta».

“Chiedo scusa al signor Gaber” è già stato circa tre anni in tournèe ed è sempre richiestissimo: quanto Gaber ha da dire ancora oggi?

«Quest’anno c’è la tournée con il quartetto, oltre a questi cinque spettacoli con l’orchestra della Magna Grecia. Poi credo di accantonare il progetto. E’ molto richiesto proprio perché è un Gaber non impegnato, sarebbe inimitabile, sarei sciocco a fare per esempio “Polli d’allevamento”. Io trovo che i suoi ultimi spettacoli e dischi siano la dichiarazione dieci anni prima di una decadenza che è avvenuta in questi ultimi due anni. Lui aveva previsto tutto. A modo suo, ha messo l’Italia nel medioevo dieci anni prima che succedesse». 

Concludiamo. Cosa è per lei la Bellezza?

«La Bellezza per me è la musica. La musica mi salva e mi ha salvato tante volte. La musica è il sollievo dell’anima, il resto è una vita non semplice».

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