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Presa di posizione dopo i pesanti tagli di risorse al settore Spettacolo: «Operatori sempre più penalizzati, la Regione Basilicata intervenga»

POTENZA – In arrivo nuovi “tagli” di risorse agli operatori lucani dello spettacolo, che chiedono alla Regione Basilicata una integrazione dei fondi per il 2023, oltre che per il già trascorso 2022.

«Il comparto lucano dello spettacolo dal vivo – scrivono in una nota Mimmo Conte, rappresentante Osservatorio Albo A operatori dello spettacolo Regione Basilicata e Antonella Iallorenzi, rappresentante Osservatorio Albo B della stessa settoria – denuncia la grave situazione in cui il settore si sta venendo a trovare. A seguito della pubblicazione della determina dirigenziale della Regione Basilicata per la concessione di contributi a valere sul Piano regionale dello spettacolo, con riferimento all’annualità 2023, si evidenzia ancora una volta come il comparto venga considerato come marginale rispetto alle politiche generali di questa amministrazione».

TAGLI ALLO SPETTACOLO IN BASILICATA, LE CRITICHE DEGLI OPERATORI

Conte e Iallorenzi spiegano che «la determina pubblicata in data 20 dicembre 2023, infatti, stabilisce, all’interno dell’importo complessivo di meno di due milioni di euro, significativi tagli per l’anno 2023 alle organizzazioni iscritte all’Albo A e all’Albo B degli operatori dello spettacolo. Ovvero – proseguono i due rappresentanti della categoria -, riconosciute e non riconosciute dal Ministero della Cultura. In particolare i soggetti riconosciuti dal Ministero della Cultura dovranno subire una decurtazione di oltre il 50% del contributo previsto. Mentre per i soggetti non riconosciuti dal Ministero, ben 28 progetti su 50 non riceveranno alcun sostegno, seppur ammessi a contributo sul Piano spettacolo 2023».

Conte e Iallorenzi aggiungono che «tale situazione risulta ancora più insostenibile alla luce dei tagli di oltre il 25 per cento già subiti nell’anno 2022. A maggior ragione per il fatto che la comunicazione dei tagli relativi al 2023 arriva a pochi giorni dal termine dell’anno solare». Cioè «quando gli operatori interessati hanno già investito le proprie risorse per la realizzazione dei progetti ammessi a contributo».

In virtù di tutte queste considerazioni «il comparto lucano dello spettacolo dal vivo ritiene che fondamentale una integrazione dei fondi previsti». Integrazione necessaria «sia per il Piano 2022 che per il Piano 2023 – concludono Conte e Iallorenzi -. Affinché i diritti dei lavoratori dello spettacolo lucani vengano adeguatamente riconosciuti».

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