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I militari della Stazione carabinieri di Petrizzi (Cz) al termine di un’articolata attività di indagine, hanno notificato un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari, emessa dal Gip di Catanzaro, nei confronti di Nicola Grattà, quarantaduenne di Gagliato (Cz), ritenuto responsabile della coltivazione di circa 100 piante di canapa indiana e di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cannabis indica. Nel mese di agosto, i carabinieri della Stazione di Petrizzi, con la collaborazione dei colleghi dello Squadrone Eliportato «Cacciatori» di Vibo Valentia, avevano ritrovato una piantagione di canapa indiana di quasi 100 piante dell’altezza di circa due metri in località «Gumeno» del comune di Gagliato su un appezzamento di terreno impervio e molto difficile da raggiungere. La piantagione era perfettamente curata e risultava provvista anche di un complesso sistema d’irrigazione che si azionava con un rubinetto ben nascosto e che garantiva il fabbisogno d’acqua ad ogni pianta. Nel corso del servizio di rastrellamento che aveva portato alla scoperta di questa piantagione, i carabinieri, appostati nella zona, avevano anche individuato un uomo, riconosciuto dai militari proprio nel Grattà, che, recatosi sul posto per irrigare le piante di canapa, nel momento in cui stava per azionare il rubinetto, si era accorto della presenza dei militari e si era dato ad una precipitosa fuga, riuscendo a dileguarsi, nonostante il tentativo di inseguimento posto in essere dai Carabinieri. I militari avevano anche ritrovato, in un fienile poco distante, sempre di proprietà dell’uomo, più di mezzo chilo di cannabis già essiccata e pronta per essere venduta. Al termine del servizio, gli uomini della Stazione di Petrizzi avevano estirpato e distrutto tutte le piante bruciandole sul posto e avevano sequestrato tutto il materiale utilizzato per l’irrigazione. Grazie alle indagini immediatamente avviate, i militari di Petrizzi, dopo alcune ricerche catastali ed alcuni accertamenti tecnici, hanno potuto fugare ogni dubbio circa la riconducibilità della coltivazione di cannabis nonchè della sostanza stupefacente nella sicura ed esclusiva disponibilità dell’indagato. Inoltre, la rilevante quantità di piante di canapa indiana rinvenuta accompagnata dalla ingente detenzione di sostanza stupefacente ha fatto supporre che la stessa fosse destinata all’uso di terzi. Da qui l’emissione dell’ordinanza da parte del Gip che ha applicatoo a Grattà la misura cautelare degli arresti domiciliari. I carabinieri hanno inoltre notificato alGrattà il provvedimento dell’avviso orale emesso, su proposta degli stessi militari della Compagnia di Soverato, dal Questore di Catanzaro nei suoi confronti poichè ritenuto soggetto pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica in considerazione anche dei suoi numerosi precedenti di polizia. Il provvedimento avrà validità tre anni.

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