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di GIANCARLO SPADANUDA*
Il dibattito attuale sulla nocività – o meno – dei body scanner (scansionatori del corpo) da installare negli aeroporti europei, va ricondotto nella sua corretta dimensione tecnico-scientifica in relazione ai gravissimi danni biologici e clinici. Attualmente, in Italia e in Europa, funzionano i metal detector (varchi elettromagnetici) atti a rivelare anche oggetti metallici; infatti un qualsiasi corpo, sia allo stato solido, liquido o gassoso si magnetizza quando viene a trovarsi nel campo magnetico generato da una bobina di filo conduttore collegata a una sorgente di corrente alternata attraverso la quale passa il passeggero: un opportuno rilevatore segnala l’aumento di magnetizzazione dovuto, ad esempio, a un’arma; la radiazione assorbita non è nulla, ma è trascurabile, se confrontata con quella elevata generata dai body scanner che si intenderebbero installare.
Questi ultimi sono di due tipi: a raggi X e a onde millimetriche (microonde).
I danni da raggi X sono universalmente noti. Meno quelli da onde millimetriche (che generano campi elettromagnetici-Cem); queste ultime sono onde a elevatissima frequenza (numero di cicli al secondo che compie un’onda) pari a circa 100 volte in più di quelle emesse dai cellulari – della cui pericolosità, ai fini sanitari, si ha certezza scien tifica.
Le norme internazionali (Sar) statuiscono che la potenza assorbita dal corpo umano non deve superare un certo limite; ebbene questo limite viene superato numerosissime volte nel caso di irradiazione da body scanner a onde millimetri che, causa proprio la elevatissima frequenza utilizzata.
Con l’utilizzo del body scanner a retrodiffusione di raggi X (backscatter) viene rilevata e misurata l’energia della radiazione riflessa indietro dal corpo umano (si hanno immagini a due di mensioni); con l’uso del body scanner a onde millimetriche vengono invece costruite immagini a tre dimensioni, utilizzando due antenne rotanti attorno al corpo umano (viene misurata la differenza fra l’intensità delle microonde riflesse dal l’oggetto metallico, liquido, gassoso, eccetera e quella riflessa dal corpo umano).
L’assorbimento delle onde elettromagnetiche viene favorito principalmente dall’alta percentuale di contenuto d’acqua dei tessuti (sangue, cervello). Migliaia di studi scientifici indipendenti (vedasi, fra gli altri: www.bioinitiative.org) hanno accertato, senza ombra di dubbio alcuno, gravissimi danni alla salute (in specie al Dna) allorché il corpo viene irradiato da Cem. Anche la magistratura (Procure della Repubblica, Tribunali) più sensibile al problema ha detto no, più volte, ad apparati che generano Cem, su persona le consulenza tecnico-scientifica.
Una delle principali case costruttrici di body scanner a microonde ha un bel coraggio ad affermare, testualmente: ”non ci sono rischi per la salute, anche su quelle persone con pacemaker, donne in stato di gravidanza, bambini”.
Che mistificazione. In definitiva, si afferma che i metal detector hanno egregiamente assolto sinora al loro compito; non si possono, né si devono far pagare le inefficienze dei controlli di sicurezza, contrabbandandole con la salute dei passeggeri, spendendo altresì una montagna di euro (ogni body scanner ha un costo di circa 200mila euro), incre mentando la paura onde aumentare il controllo sociale. Personalmente accetterò una umiliante per quisizione personale ogni qualvolta prenderò l’aereo.

* ingegnere

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