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CATANZARO – Undici condanne e una sentenza di assoluzione. È questa la sentenza che è stata pronunciata questa mattina dai giudici del Tribunale di Catanzaro riuniti in composizione collegiale (Presidente Adriana Pezzo, a latere: Emanuela Folino e Giovanna Mastroianni) nell’ambito del processo celebrato con rito ordinario per 12 persone coinvolte nell’operazione “Rinascita”.

Le condanne. I giudici hanno così deciso l’assoluzione per Simone Bevilacqua e hanno inflitto undici condanne da un massimo di 15 anni ad un minimo di 3 anni. Nello specifico la condanna più alta 15 anni di reclusione è stata inflitta a Nino Passalacqua a fronte dei 30 anni che erano stati chiesto dal sostituto procuratore della Dda Vincenzo Campomolla. Sono stati condannati anche : Gianluca Berlingieri condannato a  11 anni di reclusione; Alessandro Bevilacqua di 33 anni condannato a 7 anni 6 mesi e 33 mila euro di multa;  Alessandro Bevilacqua di 30 anni condannato a 6 anni 9 mesi e 29 mila euro di multa; Alessandro Bevilacqua di 27 anni condannato a 6 anni 6 mesi e 27 mila euro di multa; Andrea Bevilacqua condannato a 8 anni e 33 mila euro di multa; Vitaliano Bianco condannato a 3 anni 6 mesi e 1000 euro di multa; Luigi Palummo condannato a 11 anni; Franco Bevilacqua condannato a 6 anni, 6 mesi e 27 mila euro di multa;  Mario Bevilacqua condannato a 8 anni e 33 mila euro di multa;  Luca Bianco condannato a 4 anni e 1.200,00 euro di multa.

Il blitz. Era il mese di novembre del 2010 quando la squadra mobile guidata da Rodolfo Ruperti eseguì 73 provvedimenti cautelari disposti dalla Dda. Le accuse di cui si parlava negli atti delle indagini erano pesanti. Alla maggior parte degli indagati, infatti, è stato contestato il reato di associazione armata finalizzata al traffico di droga. Secondo le ricostruzione degli inquirenti a Catanzaro negli ultimi anni avrebbero convissuto due gruppi criminali contrapposti: da una parte quello che faceva capo a Domenico Berlingieri, 50 anni: e dall’altra parte quello guidato da Silvano Berlingieri, 39 anni, detto «Pacciani». I rom, secondo l’ accusa, avrebbero avuto la totale gestione del mercato della droga in tutti i quartieri a sud della città, con importanti rapporti con esponenti della ‘ndrangheta del reggino e, soprattutto, con una inquietante disponibilità di armi micidiali, tra cui fucili, pistole e mitra kalashnikov. Per gli altri 56 indagati di «Rinascita» la sentenza è arrivata a dicembre del 2011, quando il giudice dell’udienza preliminare distrettuale ha pronunciato 52 condanne e 4 assoluzioni.

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