X
<
>

I vigili del fuoco davanti la casa di cura

Condividi:
3 minuti per la lettura

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Il sindaco di Lamezia Terme chiude all’ipotesi di accogliere nell’ospedale cittadino i pazienti della casa di riposo “Domus Aurea” di Chiaravalle Centrale, al centro di una grave condizioni di pandemia (LEGGI L’NIZIO DEL CASO) , mentre il sindaco di Vallefiorita, uno dei comuni limitrofi a Chiaravalle e coinvolto in questa vicenda, lancia un grido disperato: «Siamo abbandonati a noi stessi, privi di ogni forma di tutela costituzionalmente sancita».

Davanti al dramma degli anziani che continuano a morire a Chiaravalle e alla disperazione del personale medico coinvolto, non ha retto nemmeno l’impianto della solidarietà. Il trasferimento era stato deciso in tutta fretta, nella serata di lunedì, nella consapevolezza che la condizione di vita all’interno della casa di cura era diventata ingestibile. La commissione preposta ha accertato, dopo un sopralluogo avvenuto ieri, che le condizioni igienico sanitarie della struttura non permettevano la cura dei pazienti, circa una cinquantina, e ne ha disposto l’ospedalizzazione.

LEGGI L’ULTIMO BILANCIO DEI CASI POSITIVI NELLA STRUTTURA

A quel punto è stato individuato l’ospedale di Lamezia Terme per ricoverare solo una parte di questi pazienti, preso atto anche che, in sole 48 ore, sono morti ben sette anziani ospiti della struttura.

Una scelta non condivisa dal sindaco lametino, Paolo Mascaro (LEGGI), il quale ha subito chiesto una soluzione diversa. In poche ore, come già accaduto per Soveria Mannelli, dove dovevano essere ricoverati gli anziani non positivi, la scelta dei trasferimenti è stata annullata. Dopo questa decisione, Mascaro ha sottolineato: «Non vi sarà trasferimento presso il presidio ospedaliero di Lamezia Terme. Grazie a chi, con grande ragionevolezza, ha compreso che il nostro presidio oggi non era in grado di fornire la dovuta assistenza ai positivi da Covid-19 e non era in grado di assicurare le necessarie condizioni di sicurezza». Un ringraziamento che sa di scelta politica ed a cui Mascaro ha aggiunto: «La Calabria sconfiggerà il Coronavirus», anche se lontano da Lamezia. A dare manforte al sindaco Mascaro, anche Domenico Furgiuele e Pietro Raso, deputato e consigliere regionale della Lega: «Lamezia è, e sarà, una città generosa e solidale, ma in questo momento così critico non è ancora pronta: l’ospedale necessita di un potenziamento prima di poter entrare nella partita anticovid».

IL VIDEO: IL SINDACO FA IL PUNTO SUGLI INTERVENTI

Il leader della Lega, Matteo Salvini, è intervenuto affermando: «Mi hanno segnalato un caso in Calabria, a Chiaravalle, in provincia di Catanzaro, su cui ci stiamo muovendo, con 48 anziani tutti positivi nella casa di riposo Domus area, che devono essere assistiti e trasferiti, 7 sono già venuti a mancare quindi che nessuno aspetti la strage finale».

Davanti al mancato trasferimento dei pazienti ha assunto una dura posizione il sindaco di Vallefiorita, Salvatore Megna: «Ci hanno appena comunicato che il trasferimento dei pazienti risultati positivi al Covid-19 è stato bloccato. I pazienti ricoverati al momento nella struttura sono privi di ogni assistenza di primaria importanza, stesso discorso vale per gli operatori che si ritrovano a dover lavorare senza nessun presidio di sicurezza sanitaria. Al momento stiamo assistendo ad una vera e propria strage, nel silenzio assoluto delle autorità (in)competenti».

Le accuse e le ricostruzioni di Megna sono drammatiche: «Questo appello va al Presidente Conte, al Ministro della Salute, al Prefetto di Catanzaro e al Presidente di Regione, affinché si attivino nel giro di poche ore per risolvere questa situazione a dir poco tragica. Tutti noi – ha aggiunto il primo cittadino -abbiamo capito che siamo nelle mani di nessuno, abbiamo bisogno d’aiuto. Il nostro è anche e soprattutto un grido di dolore, non solo di denuncia».

Quella che Megna definisce «strage», sembra delinearsi come una delle pagine più tristi e drammatiche di questi giorni. Con decine di persone abbandonate al loro destino, lasciate cadaveri nei loro letti, sballottate nei provvedimenti burocratici firmati e poi annullati. Nonni e genitori lasciati morire in nome di una autoprotezione assurda e di una politica impegnata a mantenere gli equilibri interni, piuttosto che dare risposte a temi così gravi e delicati.

Solo in serata è arrivata la svolta, con la decisione di trasferire venti pazienti al Policlino di Germaneto, mentre i restanti 26 saranno suddivisi in varie strutture della provincia di Catanzaro.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE