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Il ministro Piantedosi scopre la targa della nuova sede della Dia

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Il nuovo centro operativo, allestito in un immobile confiscato a Catanzaro, sarà inaugurato dal ministro dell’Interno Piantedosi

CATANZARO – Il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, è arrivato in Calabria per presiedere una serie di appuntamenti istituzionali a Catanzaro.

Il primo è l’inaugurazione della nuova sede del Centro operativo della Dia di Catanzaro, allestita in un immobile confiscato alla ‘ndrangheta.

Successivamente Piantedosi si recherà alla Prefettura di Catanzaro dove presiederà una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e le sicurezza pubblica e poi sottoscriverà una convenzione sulla gestione e l’utilizzo dei beni confiscati.

LE DICHIARAZIONI DI PIANTEDOSI A CATANZARO

«La priorità è la lotta a tutte le organizzazioni criminali, la ‘ndrangheta è sicuramente una delle organizzazioni criminali più importanti dal punto di vista delle spessore criminale».

Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, parlando con i giornalisti a Catanzaro, a margine dell’inaugurazione della nuova sede Dia. «Quindi sicuramente – ha aggiunto Piantedosi – alla ‘ndrangheta vengono destinate e indirizzate le migliori risorse, però la lotta è contro tutta la criminalità organizzata».

«Sono purtroppo fenomeni sui quali stiamo lavorando, le forze di polizia stanno lavorando per l’individuazione dei responsabili» ha detto ancora Piantedosi commentando alcuni fatti di cronaca degli ultimi giorni tra cui il pestaggio di un caporal maggiore dell’Esercito a Roma.

«Questo fa sì – ha proseguito – che ci impegna sempre di più a rafforzare le strutture di polizia. Stiamo lavorando anche in termini di rafforzamento sia degli organici sia delle capacità operative. Una sfida molto importante».

LA NUOVA SEDE

E’ grande 1.000 metri quadri che arrivano a 2.500 con il piazzale esterno la sede della nuova Divisione Investigativa Antimafia di Catanzaro, inaugurata stamane dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Era una concessionaria automobilistica sequestrata nel 1994 ed assegnata temporaneamente alla Dia nel 2006 – ha detto ai giornalisti il direttore nazionale DIA Maurizio Vallone – quindi qui dove prima c’era la ‘ndrangheta che riciclava i suoi proventi illeciti ora c’è lo Stato che la combatte. Tra l’altro la Dia di Catanzaro passa da Sezione a Centro Operativo per cui questo significa più uomini, più mezzi e più professionalità contro la criminalità che in questo territorio è particolarmente aggressiva e pervicace”.

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