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Fiumi di denaro in contanti nascosto tra i bagagli, in un anno intercettati da Finanza e Dogane all’aeroporto di Lamezia oltre 2,2 milioni di euro


LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Un vero e proprio fiume di denaro contante, pari, per la precisione, a 2.240.532 euro, intercettato all’aeroporto di Lamezia Terme. Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Catanzaro e funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno raggiunto l’obiettivo nel corso del 2023.

In particolare, nel corso dell’anno in totale gli inquirenti hanno sanzionato 63 persone. L’accusa è di violazione della normativa sulla circolazione transfrontaliera di denaro contante. Per intenderci sulla mole di controlli si parla di un transito di passeggeri da 2.840.000 unità, di cui 639.000 circa con provenienza o destinazione internazionale. Le specifiche analisi di rischio effettuate congiuntamente, anche grazie al protocollo d’intesa relativo al rafforzamento dei rapporti di collaborazione, siglato nell’aprile 2023 tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno permesso di monitorare costantemente le tratte aeree in rapporto ai flussi dei passeggeri. Inoltre, hanno consentito di far emergere nuove rotte utilizzate per la movimentazione illecita di denaro.

AEROPORTO DI LAMEZIA CROCEVIA DI MILIONI DI EURO IN CONTANTI

L’attività di controllo da parte di finanzieri e funzionari ADM si è concentrata prevalentemente su voli in provenienza o destinati verso Albania, Belgio, Canada, Malta, Regno Unito, Svizzera e soprattutto Germania. Le modalità di occultamento più comuni tra gli indumenti e nei bagagli al seguito non sono in grado di eludere la vigilanza per cui in alcuni casi sono stati escogitati espedienti più originali. Ad esempio l’occultamento delle banconote nella fodera del bagaglio o all’interno degli stessi capi d’abbigliamento.

Gli interventi di maggiore rilievo hanno riguardato in particolare 2 viaggiatori italiani ‘recidivi’. I due, nei cinque anni precedenti, avevano commesso la stessa violazione. Per loro è scattato il sequestro amministrativo di parte della somma trasportata.

I controlli che Dogane e Guardia di Finanza svolgono mirano a verificare la regolarità dei flussi valutari, sia in entrata che in uscita dallo Stato. Una attività tesa a rilevare qualsiasi elemento, dato e informazione utile per risalire a eventuali casi di riciclaggio. Ma anche di finanziamento del terrorismo o di traffici fraudolenti, connessi ai trasferimenti di capitali da e verso l’estero. Tra gli obiettivi anche acquisire indizi o tracce su flussi di capitali non dichiarati all’atto del trasferimento all’estero e/o di rientro in Italia, ai fini dei successivi approfondimenti economico-finanziari e, più in particolare, di quelli di natura fiscale.

In caso di violazione, oltre alle contestazioni amministrative, le autorità effettuano specifici approfondimenti. Atti finalizzati a riscontrare la coerenza dei dati reddituali e patrimoniali con l’ammontare della valuta trovata in possesso dei viaggiatori controllati. Con verifiche su possibili segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio ma anche su percezioni di sussidi o di altre prestazioni agevolate da parte dello Stato.

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