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Un'immagine degli effetti del terremoto nel centro Italia

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In Calabria un quarto della popolazione vive in case a rischio

CATANZARO – Anche la Calabria in prima linea per aiutare le popolazioni del centro Italia colpite dal forte terremoto della scorsa notte. La Protezione civile calabrese, infatti, ha reso noto che i funzionari e i tecnici «hanno preso contatti con i vertici del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e, su indicazione dello stesso Dipartimento, stanno allestendo la Colonna Mobile Regionale (CMR) che, con mezzi e risorse umane, é pronta per intervenire a supporto delle popolazioni colpite dal terremoto». La colonna porterà nei centri colpiti varie attrezzature, tra le quali tende, lettini, coperte, gruppi elettrogeni, torri faro, cucine da campo e tutto l’occorrente per la presisposizione di un campo autonomo per 240 persone.

Stessa disponibilità per i vigili del fuoco della Calabria, partiti con la propria colonna mobile, mentre le squadre di volontari sono allertati con circa sessanta persone. Già partite, grazie ad un elicottero di Calabria Verde, due squadre di unità cinofile dell’associazione “Soccorso alpino e speleologico”.

La tragedia

La forte scossa di terremoto di magnitudo 6,0 ha colpito nella notte l’Italia centrale provocando morti e feriti. L’epicentro è nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, nel Lazio, a soli 4 chilometri di profondità. La prima scossa, violentissima, alle 3.36 del mattino è stata sentita da Rimini a Napoli. E proprio ad Accumoli, dove ci sarebbero sei morti, e nella vicina Amatrice si registrano i danni più gravi. «Il paese non c’è più. C’è gente sotto le macerie»: è la prima, drammatica, testimonianza del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi.

Nell’area ci sono stati altri movimenti sismici successivi, con scosse più forti di magnitudo 5,1 alle 4.32 e 5.4 alle 04.33 con epicentro a 5 chilometri da Norcia.

I pericoli in Calabria

Per quanto riguarda la Calabria, la Protezione civile regionale evidenzia che «non è il terremoto che uccide ma sono le case costruite male che crollano ed uccidono».

«La tecnologia consente di costruire case in grado di resistere a forti terremoti. In Giappone, dove i grattacieli sono progettati per resistere a terremoti di magnitudo 8, un terremoto di magnitudo 6 come quello di Amatrice non farebbe neanche notizia. In Calabria le oltre 140.000 case abusive censite dall’Agenzia delle Entrate, costruite senza alcun progetto, non avrebbero scampo. In queste case vive quasi un quarto della popolazione calabrese».

Altro dato preoccupante è quello delle «migliaia di edifici, tra cui ospedali e le scuole dove vanno i nostri figli, definite ad alta vulnerabilità dal “Rapporto Barberi”, un report nazionale sulle condizioni strutturali dell’edilizia pubblica. E poi ancora le decine di migliaia di case costruite con tanto di progetti ma su cui sono stati realizzati vari abusi edilizi. E perciò -coclude la Protezione civile regionale – facciamo gli scongiuri e non prendiamocela con il fato». 

L’impegno della Regione

Anche il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, appena appresa la notizia del sisma che ha colpito nel corso della notte una vasta area dell’Italia Centrale, si è subito messo in contatto con il Ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, con il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e con il Capo della Protezione Civile nazionale Fabrizio Curcio «manifestando piena disponibilità ad intervenire con uomini e mezzi della Protezione Civile regionale, le cui strutture sono state allertate, per contribuire ad affrontare l’emergenza nelle zone colpite dal sisma con apposita colonna mobile».

«Il presidente Oliverio – prosegue il comunicato – ha espresso, inoltre, cordoglio profondo per le vittime del sisma e solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite».

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