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CATANZARO – Trasporto e assistenza specialistica agli alunni disabili, la storia di M.C. la ragazza che frequenta il Liceo Scientifico Siciliani diventa un caso nazionale. Dopo la denuncia del Quotidiano del Sud e seguito dell’erogazione dei fondi da parte della Regione Calabria alla Provincia di Catanzaro per “il trasporto scolastico di alunni disabili, assistenza specialistica per l’autonomia e la comunicazione degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali”, per un totale di 239.630 euro da destinare agli studenti degli istituti superiori di competenza dell’Ente intermedio, il servizio non è ancora stato attivato.

Alcuni genitori di alunni diversamente abili frequentanti le scuole superiori, unitamente alla professoressa Elena Maida, si sono rivolti alla nota trasmissione di Raitre “Report” al fine di segnalare mediaticamente la grave inadempienza da parte degli Enti di competenza circa la doverosa e puntuale erogazione e gestione del servizio di trasporto scolastico.

Alcuni di questi alunni infatti, a causa della perdurante e grave carenza, non hanno possibilità ad oggi di frequentare la scuola in quanto i genitori non possono far fronte, in modo autonomo, alle loro complesse esigenze. Nell’ambito del servizio realizzato dai giornalisti di Report sarà inoltre opportunamente evidenziata la vicenda della studentessa M.C. che frequenta il secondo anno di liceo scientifico “Luigi Siciliani” di Catanzaro assistita dal legale Giulia Anna Pucci, alla quale ad oggi non è garantito né il trasporto scolastico né l’assistenza ad personam.

Il servizio di assistenza ad personam si colloca nella rete dei servizi socio assistenziali ed ha la finalità di promuovere e garantire l’integrazione del minore portatore di handicap nella scuola, sia mediante intervento di assistenza fisica sia mediante supporto educativo continuativo nel tempo.

Nella fattispecie, la studentessa M.C. è affetta da distrofia muscolare congenita di tipo Ullrich, ha la necessità di essere assistita durante l’orario scolastico, oltre che dal docente di sostegno, anche da un operatore sanitario qualificato in grado di intervenire prontamente in caso di difficoltà respiratorie per la gestione della valvola tracheostomica. A garantire l’ assistenza fisica è la madre della ragazza, tra forti sacrifici e disagi con pesanti ripercussioni sull’intero andamento familiare in quanto la stessa è costretta a rinunciare al lavoro.

Le telecamere di Report si sono soffermate sul caso filmando nello specifico le pesanti apparecchiature tecnico-respiratorie di cui la ragazza rigorosamente necessita e che comporta la presenza accanto a lei di figura sanitaria munita di aspiratore portatile a batterie e sondini per aspirazioni, hanno inoltre effettuato una breve ripresa di una parte di tragitto che ogni mattina la madre affronta a piedi per accompagnare la figlia a scuola, sobbarcandosi il peso delle necessarie attrezzature respiratorie.

Nel servizio sarà messo in luce il pregiudizievole ed ingiustificato ritardo che l’anno scorso determinò l’assegnazione del servizio di assistenza fisica solo nel mese di marzo e quindi ad anno scolastico quasi ultimato, e di conseguenza l’appello affinchè interventi istituzionali da parte degli Enti di riferimento volti alla tutela dei diritti degli alunni con disabilità non siano un unicum, rivestendo carattere di eccezionalità e straordinarietà, ma diventino la regola sul territorio, quindi una scelta prioritaria rispetto alle esigenze che investono le dinamiche sociali di una comunità.

Ad oggi la risposta dell’Amministrazione provinciale è stata solo quella inerente al trasporto scolastico, senza tuttavia specificare la data certa dell’inizio del servizio, mentre sull’altra problematica riguardante l’assistenza non vi sono ancora riscontri. Il servizio, durante il quale andrà in onda l’intervista agli amministratori coinvolti, ad alcuni genitori ed insegnanti, sarà trasmesso su raitre questa sera, 31 ottobre, in prima serata.

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