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Un impianto di videosorveglianza

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CATANZARO – Sono stati illustrati oggi, nel corso di una iniziativa che si è svolta nella Prefettura di Catanzaro, i progetti pilota sostenuti nell’ambito del Pon legalità 2014-2020 per contrastare e prevenire l’infiltrazione della criminalità organizzata nella pubblica amministrazione.

L’iniziativa è stata illustrata alla presenza del vicecapo della polizia e referente dell’autorità di gestione del Pon, Matteo Piantedosi, di Elisabetta Belgiorno, capo del dipartimento del ministero dell’Interno, e di Dario Caputo, capo segreteria tecnica del Pon, alla presenza del vicepresidente della Regione, Antonio Viscomi, del prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, e del sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo.

Il Pon è finanziato con 377 milioni di euro rivolti a cinque regioni del Sud: Calabria, Campania, Basilicata, Puglia e Sicilia, con “l’obiettivo prioritario – ha detto Piantedosi – di dare continuità all’esperienza del precedente Pon sicurezza. In Calabria – ha proseguito – sono stati avviati modelli sperimentali per supportare le capacità operative delle forze di polizia attraverso l’ausilio tecnologico”. Elisabetta Belgiorno ha voluto ribadire che “bisogna unire le forze per disegnare uno strumento utile a contrastare le infiltrazioni del malaffare negli enti locali”. Tesi sostenute anche dal vicepresidente Viscomi, secondo il quale “la Regione Calabria vuole stare dalla parte della legalità e della responsabilità, del controllo e della trasparenza”.

Caputo ha, quindi, illustrato i dettagli del progetto pilota che interessa il territorio di Catanzaro con un investimento di 26 milioni di euro. L’obiettivo è quello di dotare le Prefetture delle risorse per supportare i comuni nella redazione e monitoraggio dei piani anticorruzione e nelle attività di scouting di fondi europei e gestione dei progetti e dei beni confiscati.

I due progetti che riguardano Catanzaro. Il primo, finanziato con 2 milioni di euro, dei quali 1,5 milioni destinato dalla Regione e 500 mila euro dal ministero dell’Interno, riguarda il completamento della videosorveglianza con 76 telecamere di lettura targa e ulteriori 76 telecamere nel centro cittadino che metterà a sistema tutti gli impianti già esistenti e potenziati. Il secondo progetto riguarda, invece, la creazione di una piattaforma informatica per il controllo degli appalti in grado di interconnettere la banca dati della Stazione unica appaltante regionale con la Camera di commercio, il casellario giudiziario della Procura e l’anagrafe del Comune di Catanzaro.

Il sindaco Sergio Abramo ha affermato: “I due nuovi sistemi fanno parte di un progetto sperimentale che parte proprio da Catanzaro e rendono il capoluogo una città pilota, vero e proprio punto di riferimento in materia di pubblica sicurezza per la provincia e la regione. E soprattutto rappresentano un’integrazione essenziale di quanto già realizzato in questi anni, grazie alla collaborazione fra Prefettura, Ufficio tecnico della Polizia di Stato, Questura e Comune di Catanzaro, nel centro storico e in alcuni dei quartieri periferici della città”.

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