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Paolo Furgiuele

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CATANZARO – Paolo Furgiuele lancia un segnale con una lettera choc. L’ex direttore generale dell’ente forestale regionale, personaggio chiave della maxi-inchiesta su Calabria Verde, è stato arrestato dalla procura di Catanzaro, il 21 settembre del 2016 (LEGGI LA NOTIZIA), dopodiché ha deciso di collaborare con la magistratura, diventando le sue dichiarazioni uno dei capisaldi dell’indagine che ha poi avuto eclatanti sviluppi e che è ancora foriera di novità.

Le sue affermazioni hanno tirato nell’inchiesta big politici, come il governatore Mario Oliverio, il presidente della provincia di Cosenza, Franco Iacucci ed altri esponenti della politica calabrese. Furgiuele ha rilasciato dichiarazioni pure presso la procura di Castrovillari, dov’è incardinato un altro procedimento su Calabria Verde, che riguarda una truffa per l’accaparramento di legname in Sila. Tale indagine, che partì proprio da una segnalazione di Furgiuele, coinvolge, fra gli altri, Gaetano Pignanelli, capo di gabinetto del presidente di Oliverio. Ieri, ci è arrivata la lettera “sfogo” dell’ex dg di Calabria Verde, che contiene un segnale che potrebbe rivelarsi importante nella prosecuzione della vicenda penale.

Furgiuele dopo l’arresto è stato liberato anche in funzione della sua collaborazione con i pm. Purtuttavia è rimasto indagato anche nello stralcio d’indagine in cui compare il governatore e nell’indagine di Castrovillari.

«Colgo l’occasione degli ultimi articoli che hanno avuto quale soggetto la mia persona – scrive Furgiuele – per esporre la mia versione dei fatti in relazione alle indagini, che, mio malgrado, mi hanno coinvolto. Colgo l’occasione per rappresentare che da tre anni vengono pubblicati da certi organi d’informazione articoli diffamatori a mio carico che, ad oggi, la gran parte non ha avuto riscontro giudiziario, anche in relazione a presunte dichiarazioni da me rese durante o immediatamente dopo il mio lungo e tormentato stato di detenzione. Dette presunte dichiarazioni hanno riguardato personaggi pubblici e non, ed hanno coinvolto, mio malgrado, tante persone che saranno state turbate nella loro quotidianità familiare e per le quali me ne dolgo».

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