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Una prescrizione medica

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Sette persone sono indagate a Lamezia Terme nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge un medico curante, due medici ospedalieri, un insegnante, la segretaria del medico curante e due dipendenti di un call center.

L’indagine, avviata nel 2017 dal Nucleo mobile della guardia di finanza del gruppo di Lamezia Terme e coordinata dal procuratore Salvatore Curcio, era stata originariamente mirata nei confronti del medico di famiglia Ugo De Sarro, 64 anni, con studio a Lamezia Terme, sospettato di assentarsi in maniera ingiustificata dal proprio ambulatorio in violazione degli obblighi della convenzione con l’Asp di Catanzaro, in base al quale avrebbe dovuto garantire la sua presenza in studio almeno per quindici ore settimanali.

I finanzieri, invece, hanno riscontrato che De Sarro si sarebbe assentato quotidianamente, garantendo la sua presenza in studio soltanto per circa un’ora al giorno. Gli approfondimenti investigativi, anche attraverso intercettazioni telefoniche, hanno consentito alle Fiamme gialle di verificare che, durante i periodi di “assenteismo” del medico, i suoi assistiti venivano ricevuti nel suo studio dalla segretaria, Giulia Scalise, 40 anni, la quale, nonostante fosse sprovvista dei requisiti previsti dalla legge per l’esercizio della professione, prescriveva farmaci, esami clinici ed altri atti di competenza del medico, apponendo sugli stessi la firma apocrifa del titolare dell’ambulatorio con la consapevolezza e l’assenso di De Sarro.

Nel corso delle indagini, inoltre, sono emerse altre condotte illecite commesse da altri cinque soggetti, tra cui tre pubblici dipendenti (un insegnante e due medici) Sante Giovanni Pontillo, 55 anni; Antonio Salvatore Lorenzo Di Cello, 64 anni; Francesco Aldo Angelo Schicchi 55 anni, e due dipendenti di un call center, Alessandra Francesca Torcasio, 35 anni, e Roberto Florean, 44, i quali, stando alla ricostruzione investigativa della guardia di finanza, si sono rivolti a De Sarro per ottenere false certificazioni sullo stato di malattia non veritiero, al fine di assentarsi dal proprio impiego.

Analoga condotta illecita, avvallata da De Sarro e dalla propria segretaria, sarebbe stata tenuta da due dipendenti di un’azienda privata. A conclusione delle indagini, sono stati notificati gli avvisi di garanzia con la contestazione: al medico di base dei reati di truffa aggravata, interruzione di pubblico servizio e di falso; alla segretaria i reati di esercizio abusivo della professione medica e falso in concorso con De Sarro; alle altre cinque persone che hanno richiesto ed ottenuto false certificazioni di malattia è stato contestato il reato di truffa aggravata. Gli indagati avranno ora venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o presentare le loro memorie difensive.

 

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