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Il carcere catanzarese

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CATANZARO – Sono servite alcune ore e l’intervento anche degli agenti non in quel momento in servizio per sedare una vera e propria rivolta che ha visto protagonisti, nelle scorse ore, alcuni detenuti dell’Istituto penitenziario “Ugo Caridi” di Catanzaro.

L’allarme è scattato intorno alle 13, quando, secondo le prime notizie trapelate, si sono registrati degli episodi di tensione tra alcuni gruppi di detenuti nel secondo piano del reparto ordinario, dove, causa sovraffollamento, sono ospitate anche alcune persone che sarebbero destinate al reparto psichiatrico.

La situazione si è ben presto esacerbata, sfociando in una sommossa che ha coinvolto diverse decine di detenuti. Immediatamente sono scattate le contromisure. Mentre l’esterno del carcere è stato pattugliato dagli uomini di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, gli agenti di polizia penitenziaria (richiamati d’urgenza anche quelli non in servizio) hanno avuto il loro bel da fare per sedare gli animi.

Allagamenti, danni alle celle e almeno tre agenti contusi sarebbe il bilancio dei disordini. Attualmente, la situazione sembra essere rientrata nella normalità, mentre per almeno tre dei detenuti protagonisti della vicenda sarebbero già scattati i provvedimenti di trasferimento in altre strutture carcerarie.

L’episodio è solo l’ultimo di altri simili che hanno interessato il carcere catanzarese, dove sovraffollamento e carenza di personale risultano ormai da anni problemi non risolti, aggravatisi ancor di più con l’arrivo della pandemia e dei focolai covid che si sono registrati, a più riprese, nei mesi scorsi.

Continue, in tal senso, le denunce e gli appelli da parte dei sindacati di polizia penitenziaria, compresa quella relativa alla difficile gestione dei detenuti con problemi psichiatrici e con comportamenti violenti.

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