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L'imprenditore Francesco Palmieri si è incatenato davanti al tribunale di Lamezia

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LAMEZIA TERME – Alla fine di marzo scorso la Guardia di finanza aveva eseguito il sequestro preventivo della discoteca Planet a Feroleto Antico per irregolarità nella documentazione necessaria allo svolgimento dell’attività. Ora il titolare della discoteca, l’imprenditore lametino Francesco Palmieri, si è incatenato davanti al tribunale di Lamezia iniziando pure lo sciopero della fame.

L’imprenditore è stato già sentito sul posto dai carabinieri e della polizia. Questo perché – ha spiegato Palmieri – dopo aver presentato istanza di dissequestro al gip allegando la documentazione richiesta l’imprenditore non ha ancora potuto riprendere l’attività poiché secondo i vigili del fuoco il titolare dell’attività dovrebbe rifare tutta la documentazione a partire dalla richiesta di una nuova Scia.

“Ciò comporta – ha sottolineato Palmieri – allungare i tempi per la riapertura oltre a un notevole esborso economico. Siamo già stati colpiti dal lockdown ma ora ci colpiscono con altro. Perché tutto questo? Non discuto del sequestro penale, quello poi si vedrà nel tempo, ma ora perché bloccare ancora la mi attività creandomi danni su danni. Chi vuole rovinarmi per nulla? Tutto ciò fa comodo a qualcuno? E non mi spiego neanche il clamore mediatico sul sequestro”.

Come si ricorderà, il provvedimento, che nasce da un controllo amministrativo finalizzato alla verifica delle autorizzazioni previste per l’esercizio dell’attività e l’osservanza della normativa anti Covid, era stato disposto dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme su richiesta della Procura.

Nel corso dell’attività ispettiva era stata acquisita una dichiarazione di conformità dell’impianto di rivelazione e allarme antincendio, propedeutica al rilascio della licenza di agibilità, che l’esercente l’attività commerciale aveva esibito al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Catanzaro per ottenere il certificato di prevenzione incendi.

Sulla base di ulteriori accertamenti in merito alla regolarità della predetta documentazione, i finanzieri avrebbero riscontrato che essa sarebbe stata rilasciata da una società sprovvista dei previsti titoli e competenze in materia e, pertanto, sarebbe risultata non valida ai sensi della normativa vigente.

Inoltre – secondo la Finanza – non risultava esibita la licenza di agibilità rilasciata dal Comune e che presso la discoteca sarebbero state organizzate abusivamente serate danzanti, in assenza della licenza di agibilità che deve essere rilasciata, previa verifica obbligatoria dei luoghi, da parte di un’apposita commissione comunale di vigilanza sui pubblici spettacoli. Tuttavia il procedimento penale pende ancora nella fase delle indagini preliminari.

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