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Una bara alla manifestazione a difesa della facoltà di Medicina dell'Umg

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CATANZARO – Pensando all’ipotesi dell’istituzione di una seconda facoltà di Medicina in Calabria, da localizzare all’Unical, e quindi a Cosenza, i catanzaresi concretizzano il pericolo del depotenziamento dell’ateneo cittadino fino alla morte della didattica locale. E quindi della economica e della crescita culturale e sanitaria dell’Università “Magna Graecia”.

Un timore che assume proprio le sembianze del simbolo di morte per antonomasia: una bara, che ieri mattina campeggiava nel bel mezzo di piazza Garibaldi, nel quartiere marinaro, dove sono stati chiamati a raccolta amministratori, docenti, cittadini per difendere il primato del Capoluogo. Come dire: o difesa dell’Umg, o morte.

«Ho avuto questa idea – dice Fabio Celia, imprenditore e consigliere del Pd – per fare capire la tristezza che vive questo territorio. Qualora mai si dovesse verificare l’ennesimo scippo è sicura la morte del territorio a livello economico, sociale, culturale. È una manifestazione apolitica, apartitica, organizzata come cittadino e imprenditore, stanco delle continue spoliazioni che vive la città. Siamo pronti a sederci in piazza, a fare lo sciopero della fame, convocare i vertici regionali e nazionali dei partiti per fare capire che il territorio è stanco e non sopporterà altro. Ribadisco di essere pronto da uomo di sinistra a indossare la maglia e della Lega o di Fratelli d’Italia pur di fare cartello, unire tutti i cittadini catanzaresi in difesa di quanto ancora rimane». Centrodestra che, comunque, ieri all’appello non ha risposto.

C’era invece il sindaco Nicola Fiorita e il professore Valerio Donato, consigliere comunale in qualità di candidato sindaco, tra i primi, o il primo, ad esternare le preoccupazioni in merito allo sdoppiamento della facoltà, carte alla mano.

Il sindaco Fiorita alla manifestazione

«Università di Catanzaro e Università di Cosenza (Unical) hanno stipulato una convenzione per lo svolgimento di un corso di Medicina digitale. In questo momento Cosenza vorrebbe istituire un corso autonomo con le stesse finalità e contenuti – ricorda Donato –. Questo la dice lunga sule intenzioni, non apportando nulla di nuovo al sistema universitario calabrese ma soltanto come mezzo utile a istituire, in un successivo passaggio, la facoltà di Medicina. È un meccanismo tattico ma ormai disvelato. Non una visione di sistema, ma una ristretta intenzione campanilistica che Cosenza vuole accampare. Non è il caso di avallare guerre tra bande».

E secondo Donato, siamo comunque «di fronte a una visione distorta. Vedo per esempio il segretario provinciale del PD di Cosenza prendere le difese di un territorio, legittimando e giustificando un’operazione spiritualmente violenta di una istituzione. I partiti sarebbero i primi a dover ragionare in termini di sistema e non di territori».

Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ricorda la mobilitazione dell’amministrazione che presto terrà un consiglio comunale ad hoc e sta redigendo un documento di base unitario con gli altri candidati a sindaco in aula (Valerio Donato, Antonello Talerico, Wanda Ferro). «Mi auguro – ha detto ancora Fiorita – che il presidente Occhiuto accolga l’invito che gli ha rivolto il presidente del Consiglio comunale Gianmichele Bosco, per parlare dello sviluppo dell-Università come sistema. Anni fa – conclude il sindaco, docente all’Unical – si è scelto di puntare su un sistema fondato sulla specializzazione di ateneo, e ciascuno deve essere in condizioni di potenziarsi secondo quelle indicazioni. Se sbilanciamo il sistema universitario secondo logiche particolari, rechiamo un danno all’intera Regione e non solo a Catanzaro».

Tra i presenti anche la vice sindaca, Giusy Iemma (candidata del Pd alla Camera), il consigliere regionale Ernesto Alecci, Francesco Pitaro (candidato del Pd al Senato), e il presidente di Confcommercio, Pietro Falbo.

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