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L’area dove dovrebbe sorgere il Borgo Antico

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UNA pratica che dopo anni, anche se a rilento, dovrebbe arrivare alla conclusione dopo un lungo e tormentato iter e tanta carta bollata (e non solo).

La società Icom dell’imprenditore catanzarese, Floriano Noto, ci ha riprovato esattamente a luglio nel 2017 (la Cassazione gli aveva rigettato solo la richiesta di risarcimento danni e non il progetto della cittadella commerciale di via del Progresso) e ora mancherebbero alcuni passaggi (tra cui il via libera del consiglio comunale) prima dell’inizio dei lavori (pare che sia in via di definizione la convenzione urbanistica che comprende anche la cessione da parte della Icom al Comune della strada d’accesso per il nuovo palasport).

Dopo aver perso il ricorso sulla richiesta di risarcimento danni, la Icom, infatti a luglio 2017, ha presentato una nuova istanza al Comune di Lamezia per costruire la cittadella commerciale alla fine di via del Progresso nell’area adiacente allo stadio “Carlei” (in disuso da anni) e al nuovo palazzetto dello sport. Passati cinque anni, ora pare che si è arrivati ai dettagli per cui per il “Retail entertainment” denominato “Borgo Antico” dovrebbe essere la volta buona.

Come si ricorderà, sotto l’aspetto giudiziario, a maggio 2017 dopo che la Cassazione aveva messo la parola fine sull’interminabile lite giudiziaria fra la società Icom e il Comune di Lamezia sulla richiesta di risarcimento danni per il mancato permesso a costruire del “Borgo Antico” che doveva essere realizzato in località Stretto (via del Progresso), a luglio del 2017 la Icom ha presentato nuovamente il progetto. Il tutto dopo che il Comune disse no al mega centro commerciale sulla base del terreno a destinazione agricola, secondo il piano regolatore, dove avrebbe dovuto sorgere la struttura.

La Icom fece ricorso in Cassazione contro il Comune di Lamezia dopo che a ottobre 2015 il Consiglio di Stato aveva rigettato la domanda di risarcimento della società Icom in quanto la stessa società non avrebbe utilizzato tutti gli strumenti di tutela concessi dall’ordinamento per chiedere l’attuazione delle pronunce alla stessa favorevoli, ovvero non avrebbe intrapreso il giudizio di ottemperanza. Nell’introdurre il giudizio in Cassazione, l’Icom lamentava che con il rifiuto alla tutela risarcitoria contenuta, si era concretizzato un rifiuto all’esercizio della giurisdizione sulla domanda di danno.

In sostanza i legali della Icom aveva chiesto alle Sezioni unite della Cassazione l’annullamento della sentenza del Consiglio di Stato con rinvio ad altra sezione, mentre i legali del Comune avevano chiesto che la Cassazione pronunciasse l’inammissibilità del ricorso della Icom. E così fu.

Prima del pronunciamento definitivo della Cassazione, il Tar Calabria (sentenza n. 1177 del 18 dicembre 2013), come si ricorderà, condannava parzialmente il Comune accertando la responsabilità per il diniego del permesso a costruire il centro commerciale “Borgo Antico”, disponendo la nomina di due consulenti tecnici che stabilivano in 22 milioni di euro il danno che il Comune di Lamezia avrebbe dovuto risarcire alla Icom. Contro la condanna parziale del Tar, il Comune presentava ricorso al Consiglio di Stato che a ottobre 2015 accoglieva il ricorso del Comune contro la domanda di risarcimento della Icom.

A luglio 2017, infine, la Cassazione chiuse la vicenda giudiziaria iniziata nel lontano 2002 quando la Icom l’1 agosto 2002 presentava al Comune istanza per il rilascio di permesso di costruire il“Retail Entertainment center regionale” denominato “Borgo Antico” e che avrebbe impegnato 200 mila ettari di territorio per 40 milioni di euro d’investimento interamente privato. Il Comune disse no.

Ma quando tutto sembrava concluso, nel 2017 la nuova richiesta legittimata dalla stessa sentenza del Consiglio di Stato. E ora la strada per realizzare la struttura sembra sia in discesa.

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