X
<
>

Una volante della polizia

Condividi:
2 minuti per la lettura

LAMEZIA TERME – Un mese fa è arrivata la sentenza della Corte d’Appello relativa all’inchiesta Perseo (LEGGI LA NOTIZIA) e ora arrivano gli arresti per gli esponenti del clan Giampà condannati dai magistrati di secondo grado.

Alle prime ore del mattino, infatti, la Polizia ha arrestato 7 persone, appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta Giampà di Lamezia Terme, dando esecuzione a un provvedimento emesso dalla Corte di Assise di Appello, che ha fatto propria l’istanza di applicazione della misura cautelare avanzata dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello.

Gli arrestati, come detto, erano stati già coinvolti nell’operazione Perseo, del luglio 2013 e condotta dagli uomini della Squadra Mobile di Catanzaro che, in virtù del provvedimento emesso dal Gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, aveva disarticolato tutta la cosa ‘Giampà che dominava su Lamezia Terme.

Dopo essere stati assolti in primo grado, gli arrestati sono stati tutti condannati davanti al Giudice di Appello con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Uno di loro, pur non facendo parte della ‘ndrina Giampa, si occupava di nascondere in locali di sua proprietà i mezzi che la cosca utilizzava per compiere gli omicidi. Altri due uomini, C.M.N. e A.M., devono rispondere di una serie di episodi estorsivi a carico di imprenditori che gestivano esercizi commerciali a Lamezia Terme, tutti aggravati dal metodo mafioso.

In manette anche un altro uomo per il ruolo avuto nel duplice omicidio di Vincenzo Spena e Domenico Vaccaro, uccisi a Lamezia Terme nell’ottobre del 2006. Questo episodio di sangue balzò alle cronache dell’epoca, tra l’altro, perché messo a segno in orario di apertura dei negozi, nel pieno centro cittadino davanti a una concessionaria di autovetture. I destinatari del provvedimento sono stati rintracciati dai poliziotti della Squadra Mobile di Catanzaro e del Commissariato di Lamezia Terme, coadiuvati da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Vibo Valentia, nelle loro abitazioni di Lamezia Terme e degli altri centri in cui trascorrevano il periodo estivo. Una volta espletate le formalità di rito sono stati associati presso la Casa Circondariale di Catanzaro.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE