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Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e il ministro per la Giustizia Carlo Nordio durante l'inaugurazione

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CATANZARO – E’ stata inaugurata la nuova sede della Procura della Repubblica di Catanzaro nell’ex ospedale militare della città alla presenza del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, del Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri, e dei rappresentanti dell’Agenzia del Demanio.

L’inaugurazione della nuova sede avviene al termine di un lungo percorso di collaborazione tra istituzioni e segue di poche settimane la stipula del contratto di comodato d’uso gratuito per 99 anni dell’ex Ospedale Militare di Catanzaro tra il Ministero della Giustizia ed il Comune di Catanzaro. I lavori di adeguamento e rifunzionalizzazione per un importo pari a 11,45 milioni di euro sono stati finanziati dall’Agenzia del Demanio che riveste anche il ruolo di Stazione Appaltante. Il trasferimento degli Uffici Giudiziari di Catanzaro comporta la chiusura di locazioni passive, con un risparmio di spesa per lo Stato di 1 milione di euro annui, ed il rilascio di considerevoli spazi in uso governativo che saranno utilizzati per la sistemazione di altre amministrazioni pubbliche.

Il complesso dell’ex ospedale militare di Catanzaro è un edificio realizzato a partire del XV secolo che ospitava in origine il convento degli Osservanti. Dichiarato edificio di interesse storico artistico nel 2011, ha una superficie di circa 8.800 mq che nel tempo ha subito molte modifiche, anche a seguito del suo utilizzo come presidio militare a partire dalla metà dell’‘800.

L’intervento di rifunzionalizzazione degli spazi ha riguardato il restauro e ridisegno funzionale dell’edificio storico, con il recupero delle facciate e la conservazione delle coperture e la sistemazione delle coperture piane oltre alla riqualificazione delle aree esterne, anche attraverso il recupero degli arbusti di pregio e una pavimentazione in masselli di calcestruzzo. Tutti gli interventi hanno garantito la massima tutela degli elementi originali nel rispetto dei caratteri storico-architettonici dell’edificio e dei criteri ambientali in linea con l’abbattimento dell’impatto sui costi energetici.

«La lentezza dei nostri processi ci costa due punti di Pil, sono 30-40 miliardi l’anno che noi perdiamo perché la nostra giustizia è lenta – ha detto il ministro Nordio – questo è uno studio che è stato fatto da vari organismi. Sono cifre che parlano. Se avessimo una giustizia più efficiente, civile e penale, i nostri investitori, sia stranieri che italiani sarebbero più propensi a portare le loro aziende, le loro finanze qui da noi. Quindi – ha aggiunto – non è un discorso puramente platonico o filosofico sulla giustizia. E’ un discorso economico. E poiché in questo momento l’economia è il primo, il secondo e anche il terzo elemento di emergenza, io credo che le quasi totali energie della giustizia e in particolare del nostro ministero debbano essere indirizzate a tutto ciò che può migliorare l’efficienza della giustizia e quindi di riflesso anche dell’economia».

La soluzione? «È già all’opera una task force per informatizzare digitalizzare e recuperare personale che dovranno accelerare i processi. In questi primi tempi – – ha assicurato Nordio – tutta la nostra attenzione sarà concentrata sull’efficienza della Giustizia».

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