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La protesta contro il caro gasolio

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LAMEZIA TERME – Il comparto agricolo è in ginocchio: il grido di dolore arriva dal Movimento Territorio e Agricoltura (M.T.A.). Un lungo corteo di mezzi agricoli ha sfilato per le vie della città di Lamezia Terme prima di giungere a Piazza Italia. L’obiettivo è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui disaggi e sulle difficoltà che sta attraversando il mondo dell’agricoltura, denunciandone la sua marginalità nonostante sia il comparto primario dell’economia del Paese, occupando un posto di rilievo anche in Calabria.

Le criticità individuate sono: gli elevati prezzi delle materie prime, il costo del carburante, ormai incontrollato, e altri fattori che uniti ai primi sono in grado di fare implodere l’intero settore.

La parola d’ordine è “fermare gli speculatori che mettono in ginocchio gli agricoltori”. Ad essere chiamati in causa sono stati il governo nazionale e quello regionale. “La politica in questi anni, sia a livello regionale che nazionale e comunitaria – affermano dal M.T.A. – invece di ascoltare le istanze di noi produttori continua a tutelare i grandi gruppi commerciali che stanno trasformando l’Italia da straordinaria terra di produzione di cibo di qualità in una grande piattaforma commerciale nelle mani della speculazione finanziaria. Ormai per noi agricoltori e allevatori c’è in gioco la sopravvivenza delle nostre aziende, dei nostri posti di lavoro, la tenuta sociale ed ambientale di interi territori a vocazione agricola e la garanzia di continuare a produrre un cibo di eccellenza, sano e genuino”.

Dal Movimento Territorio e Agricoltura parte un messaggio diretto alla classe dirigente e politica per l’apertura di un tavolo di confronto e si auspica “una nuova e immediata riforma agraria” con l’adozione di misure che “interessino i soggetti (gli agricoltori) che producono realmente cibo e non i grossi gruppi di settore come è stato fatto sino ad oggi”.

“Non riusciamo più ad andare avanti. I costi di produzione – ha detto il presidente del Movimento Territorio ed Agricoltura Matteo Talarico – sono arrivati alle stelle, sia che si tratti di gasolio, fertilizzanti, concimi o di tutte le materie prime in genere, mentre il prezzo di vendita dei nostri prodotti è rimasto invariato. Devono venirci incontro, altrimenti la manifestazione di oggi sarà solo l’inizio della nostra battaglia”.

E ha aggiunto: “Abbiamo incontrato esponenti della Regione Calabria e ora chiediamo loro di fare da tramite presso il governo centrale per venire incontro alle nostre esigenze. Le nostre aziende hanno bisogno di liquidità e soprattutto dell’abbattimento dei costi di produzione. Ci diano delle risposte”.

Antonio Fruci, agronomo e vice presidente del Movimento Territorio e Agricoltura, ha sostenuto: “Rivendichiamo il nostro ruolo e la nostra dignità di fronte all’intera popolazione. Le istituzioni hanno sbagliato tantissimo nel settore. In trent’anni è stata fatta una politica scellerata che ha relegato le nostre produzioni, quelle tipiche locali, ad un ruolo secondario rispetto alla grande distribuzione”.

“Oggi – ha aggiunto Fruci – bisogna intervenire tenendo conto di quella che è la struttura agraria del territorio. La Calabria è fatta di piccole e medie imprese che non possono essere abbandonate a se stesse perché da sole non potranno mai uscire dalla pesante crisi in cui ci troviamo. Crisi che è frutto soprattutto di una forte speculazione finanziaria, perché il Covid prima e, successivamente, la guerra in Ucraina da sole non possono giustificare questo sconsiderato aumento dei prezzi delle materie prime”.

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