Gli scavi nell'antica Terina
4 minuti per la letturaLAMEZIA TERME (CATANZARO) – Dopo la lunga chiusura imposta dalla pandemia, mercoledi 22 dicembre alle ore 18 al Seminario Arcivescovile di Lamezia Terme, l’Associazione Archeologica Lametina torna ai suoi consueti appuntamenti con la città con discussioni, conferenze ed approfondimenti su temi prevalentemente collegati al mondo antico.
La riapertura stavolta avviene con una conferenza che collega Terina, fondazione di Crotone sul Tirreno, ad un tema insolito, quello degli agoni olimpici. Le ricerche sul sito dell’antica città, che si aprono a partire dal secolo scorso con grandi studiosi quali François Lenormant e Paolo Orsi, hanno indicato le aree sotto Sant’Eufemia Vetere per l’ubicazione della città antica (Iardini di Renda, Terravecchia, Bosco Amatello etc.) e gli scavi della fine degli anni Novanta del secolo scorso hanno confermato quelle indicazioni. Le ricerche storiche, che hanno accompagnato in parallelo le indagini sul terreno, hanno messo in evidenza che la prima parte del IV secolo a.C. ha segnato per Terina, fondata da Crotone nel 480 a.C., un periodo di crescita e benessere.
E’ in questo tempo che un terineo, dal nome ancora incerto, ma attestato da uno storico antico di fondamentale importanza, quale Diodoro Siculo, trionfa ad Olimpia nella corsa dello stadio. Sarà questa un’occasione per ripercorre l’organizzazione dei giochi dalla loro fondazione, mettendo in evidenza l’importanza di questi in Grecia e Magna Grecia dal punto di vista politico etico e religioso.
Che Terina fosse nota nel mondo antico per la sua partecipazione ai principali agoni che si svolgono in Grecia, lo dimostra un’altra notizia. I giochi che si svolgono in Grecia, la loro apertura e l’invito alla partecipazione vengono annunciati dai theoroi, personaggi di rango che viaggiano e che sono localmente accolti da altri personaggi di rango, i theorodokoi. E questo è attestato a Terina. Infine si passeranno in rassegna i terinei che vissero fuori Terina, personaggi (nel nostro caso donne) che per vari motivi si spostarono in Grecia dove vissero e morirono.
Su questo tema relazionerà Maria Letizia Lazzarini, professore ordinario, che ha insegnato Epigrafia greca alla Sapienza di Roma. Su questo importante appuntamento abbiamo sentito Nicola Purri, uno degli storici animatori dell’associazione archeologica lametina. «La partecipazione di Terina ai giochi olimpici agli inizi del IV secolo a.C. sottolinea l’importanza internazionale della città, invitata a queste competizioni agonistiche, ed allo stesso tempo il benessere che, grazie a buone disponibilità economiche, consentiva la preparazione degli atleti terinei in grado di partecipare agli agoni. Ciò naturalmente rimanda alla opportunità di riprendere gli scavi sul sito che hanno ancora molto da dirci».
Un tema insolito ma suggestivo per riprendere il contatto con la città e con il vostro storico ruolo di animatori culturali. «Il nostro ruolo, oltre a quello della ricerca, è stato principalmente quello di divulgare i risultati alla popolazione per favorirne la partecipazione. Solo la partecipazione aumenta la consapevolezza del valore di questi beni comuni. Se le comunità non conoscono il valore culturale degli oggetti e degli avvenimenti diventa difficile proteggere tali beni dal degrado e dall’incuria. Per questo abbiamo scelto un tema che può interessare un pubblico più vasto ed eterogeneo, giovani o persone che praticano attività sportive».
Ruolo che non svolgono le Soprintendenze. «Noi non abbiamo mai inteso sostituirci alle autorità competenti. Riteniamo però che solo una proficua collaborazione per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale possa colmare le inevitabili carenze che un approccio di tipo esclusivamente burocratico ed accademico può causare. Importanti siti nella nostra regione non sono fruibili oppure lo sono a singhiozzo per carenze di personale; importanti scoperte possono essere volutamente sottaciute per fini di pubblicazioni o di dispute accademiche; scelte che investono la gestione di beni comuni sono assunti senza nessun riguardo all’interesse delle comunità. Ad esempio pochi sanno che la scoperta della tomba di San Sidero, esposta al museo archeologico, ha aperto molte ipotesi interessanti che riguardano il nostro territorio e che meriterebbero ulteriori approfondimenti e ricerche. Si parla molto e spesso a sproposito di valorizzazione del territorio, uno slogan che a volte appare privo di contenuti perché è assente la visione storica del territorio. Il nostro contributo va in questa direzione, con la passione e la competenza acquisita sul campo da parte di tutti i nostri soci e la volontà di dedicare parte del proprio tempo libero alla realizzazione di questi scopi».
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