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Clienti in un bar di Cosenza

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CATANZARO – La Calabria potrebbe tornare zona gialla da domenica 31 gennaio. Dopo quasi un mese di limitazioni collegate alle zona arancione, da alcuni giorni i dati relativi alla diffusione del Covid-19 sono sensibilmente migliorati.

Quello che lascia ben sperare è l’indice Rt, alla base delle indicazioni sul colore da adottare nelle regioni. Nelle condizioni attuali, infatti, l’indice Rt è sceso sotto quota 1, considerato anche che l’ultima ordinanza adottata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, indicava un Rt a 1,02.

La decisione definitiva sarà assunta venerdì e potrebbe contenere notizie positive anche per Emilia Romagna e Veneto, offrendo un segnale di ripresa soprattutto ai locali pubblici.

Con la conferma dei dati incoraggianti, dunque, la prossima ordinanza di Speranza potrebbe indicare la Calabria tra le regioni in zona gialla, sebbene non manchino focolai attivi in diversi comuni, come quello di Cassano Ionio dove il sindaco ha chiuso anche scuole e chiese.

Con la nuova indicazione ministeriale sono poche le differenze dal punto di vista delle restrizioni, ma cambia molto soprattutto per i locali pubblici. Si potrà tornare, ad esempio, a prendere il caffé all’interno dei bar o a pranzare nei ristoranti, ma alle 18 resta comunque l’indicazione del solo asporto, a eccezione dei bar che dovranno comunque chiuderei. Riaprirebbero, però, i musei, pur rimanendo in vigore il coprifuoco a partire dalle 22 e fino alle 5.

Tra i numeri che potrebbero aiutare ad allentare le restrizioni, anche il monitoraggio effettuato dalla Fondazione Gimbe, secondo la quale sono sotto la soglia di saturazione i posti letto in area medica e in terapia intensiva in Calabria.

Secondo i dati relativi alla settimana 20-26 gennaio, i posti letto occupati in area medica da pazienti Covid sono al 31% (la soglia è del 40%) mentre quelli in terapia intensiva è al 13% (la soglia è del 30%).

Gli aspetti negativi sono, invece, collegati dal fatto che, nella stessa settimana, gli attualmente positivi per 100 mila abitanti sono 506, pari al 6,7%, dato, afferma Fondazione Gimbe, «in peggioramento rispetto alla settimana precedente», così come quello del rapporto positivi-casi testati che è al 13,5% con 757 casi testati per 100 mila abitanti.

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