X
<
>

Turisti in spiaggia a Pizzo

Condividi:
3 minuti per la lettura

CATANZARO – Crolla ancora la movimentazione del porto di Gioia Tauro, ma l’economia calabrese cresce in termini di esportazioni e il turismo fa da traino in una condizione di sostanziale difficoltà, ma con timidi segnali di ripresa. C’è, però, un «effetto distorsivo» nell’economia regionale che resta «sovente condizionata dalla presenza pervasiva di quella che e’ una grande zona oscura dell’economia illegale governata dalle consorterie criminali».

banca d'italia catanzaro

Il rapporto di aggiornamento congiunturale sull’economia calabrese, realizzato dalla filiale di Catanzaro della Banca d’Italia e presentato questa mattina in conferenza stampa (Foto a lato) dal direttore regionale, Sergio Magarelli, e dai ricercatori dell’istituto Giuseppe Albanese, Antonio Covelli e Iconio Garrì, evidenzia come «nella prima parte del 2018 la ripresa dell’attività economica, in Calabria, si è consolidata, pur restando ancora insufficiente a colmare la caduta registrata durante la crisi».

Gioia Tauro ancora in crisi

E’ scesa del 6% nei primi nove mesi del 2018, rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, la movimentazione di container nel porto di Gioia Tauro. Secondo la nota congiunturale di aggiornamento sull’economia calabrese di Bankitalia, prosegue il trend negativo per il traffico container nel porto transhipment calabrese, già evidenziato lo scorso anno quando la perdita registrata fu pari all’11%.

«A pesare sul trend negativo – secondo gli analisti di Bankitalia – è il cambiamento che ha interessato il mercato del transhipment nel suo complesso e che impone una sfida competitiva». Dal report di Bankitalia emerge, invece, che «l’aumento della movimentazione di autoveicoli che, pur con un peso ridotto rappresenta ad oggi la principale forma di diversificazione funzionale dello scalo».

Cresce l’export calabrese

Continua, invece, la fase di espansione dell’export calabrese anche nei primi sei mesi del 2018. Nella prima parte dell’anno in corso, è detto nel rapporto, le esportazioni di merci sono aumentate, a prezzi correnti, del 38,7 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pur rimanendo su valori modesti in termini assoluti. La crescita è stata sospinta da quasi tutti i principali comparti dell’export regionale ma in particolare dal’agroalimentare che si conferma settore di punta. Le vendite hanno interessato tutti i principali mercati di sbocco, ma sono state più intense al di fuori dell’area dell’euro. 

Il turismo fa da traino

Positiva la nota che riguarda il turismo, considerato che è proseguita nel comparto turistico calabrese la dinamica positiva in atto dal 2015.

«Nei primi otto mesi dell’anno – è scritto nel rapporto – le presenze turistiche in regione sarebbero aumentate del 2,9 per cento rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso. L’incremento avrebbe riguardato sia i turisti di nazionalità italiana sia soprattutto la componente estera». Secondo Bankitalia, «il buon andamento del turismo internazionale trova conferma nei dati di Assaeroporti secondo cui, nei primi otto mesi dell’anno, il numero di passeggeri su voli internazionali è aumentato del 15,2 per cento. Anche i passeggeri nazionali in arrivo negli scali regionali sono cresciuti di numero. Sulla dinamica ha inciso, in parte, anche la riapertura nel corso dell’estate dell’aeroporto di Crotone».

Ci sono segnali di ripresa

Complessivamente, l’indagine di BankItalia ha evidenziato che «la produzione nel settore industriale ha continuato a espandersi moderatamente, in linea con il 2017. Dopo una lunga fase di debolezza, il processo di accumulazione del capitale si è intensificato, le vendite all’estero sono cresciute significativamente, pur permanendo su valori modesti in termini assoluti, l’attività dei servizi ha mostrato segnali di miglioramento più intensi rispetto al passato».

I punti di forza, dunque, sarebbero rappresentanti dalla «positiva stagione turistica e il miglioramento delle vendite del commercio». Va male il settore delle costruzioni dove, evidenzia il rapporto, «la fase negativa non si è ancora interrotta, soprattutto in connessione alla debolezza del comparto delle pere pubbliche».

Bankitalia certifica che «la redditività delle imprese conferma i segnali positivi nel biennio 2016-2017. Le risorse finanziarie generate hanno alimentato la liquidità delle imprese. I prestiti bancari al settore produttivo sono ancora aumentati, anche se l’intensità della crescita rimane contenuta. Nel complesso, il rapporto tra disponibilità liquide e debito a breve termine ha raggiunto livelli storicamente elevati».

Dal punto di vista del credito, «alla fine del primo semestre del 2018 la crescita dei prestiti al settore privato non finanziario (famiglie consumatrici e imprese) è stata pari al 2,0 per cento su base annua, sostanzialmente stabile rispetto alla fine del 2017».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE