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Nicola Fiorita

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CATANZARO – Il “cambiamento” batte la “rinascita” in volata. E Catanzaro sceglie il sindaco della svolta che acclama con il 58,24% pari a 17.8232 voti (dato definitivo). Una vittoria schiacciante quella di Nicola Fiorita raccoglie il testimone di Sergio Abramo, rimasto saldo alla guida di Palazzo de Nobili per 18 anni, dopo una campagna elettorale molto agitata e concitata, anche nell’ultimo miglio del ballottaggio (anche ieri era stato caratterizzato da momenti di tensione davanti qualche seggio).

Il centrosinistra torna alla guida della città dopo 16: nel 2006 – con il centrodestra spaccato – Rosario Olivo vinse al ballottaggio con il “tifo” di An e Forza Italia, che non avevano sostenuto il candidato Franco Cimino, a capo di una coalizione ibrida, che ricordava proprio l’esperienza di “Rinascita” di Valerio Donato che si ferma al 41,76%, pari a 12.778 voti, addirittura meno dei voti raggranellati nel primo turno. Scarsa l’affluenza alle urne, ha votato solo il 42,22% degli aventi diritto, vale a dire 30.942 votanti.

Nicola Fiorita, 53 anni, docente universitario e leader di “Cambiavento” – movimento civico che non era riuscito nell’intento di arrivare al ballottaggio nel 2017 quando correva con il sostegno di tre liste senza il centrosinistra – è riuscito a capovolgere il risultato del primo turno, quando si era fermano al 31,7% del gradimento. Prescelto dal Pd (e M5S) quale candidato del centrosinistra, al secondo turno ha potuto contare sull’appoggio non formalizzato presidente degli avvocati catanzaresi Antonello Talerico (13,12 %), che ha dichiarato di schierarsi con Fiorita, che aveva affiancato nel progetto civico del 2017, mentre il main sponsor della coalizione “Io scelgo Catanzaro” che si era fermata al 13%, vale a dire l’ex presidente del consiglio regionale Mimmo Tallini, ai suoi aveva lasciato libertà di voto.

Docente di diritto civile all’Università Magna Graecia, e avvocato, 63 anni, con una storica militanza di sinistra alle spalle e una esperienza amministrativa di spessore anche in enti di sottogoverno regionale, Valerio Donato invece si è fermato al 48% (mentre al primo turno aveva conquistato il 44,1%) a capo di una coalizione civica sostenuta da dieci liste (tra cui quelle di estrazione Lega e Forza Italia, ma anche socialiste e di democrat critici con il Partito), oltre che – al secondo turno – da Fratelli d’Italia capitanata dalla parlamentare Wanda Ferro. Ma il valore aggiunto del 9,13% della coordinatrice regionale meloniana, non è riuscita a spingere Donato nello sprint finale. Gli altri due candidati sindaco rimasti esclusi, (1,66 %) e Nino Campo (0,34%) non avevano preso posizione.

IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE DI CATANZARO

Tra le prime sfide che il nuovo sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, si troverà a dover affrontare ci sarà quella della governabilità. Gli esiti delle urne hanno infatti restituito una situazione inedita per la città capoluogo, quella famigerata “anatra zoppa” di cui si parla ormai da quindici giorni.

Il candidato sindaco Valerio Donato, infatti, pur sconfitto, e duramente, al ballottaggio di ieri avrà però, almeno sulla carta, la maggioranza in consiglio comunale, considerato che le dieci liste a suo sostegno nel primo turno del 12 giugno hanno superato il 50% dei consensi. Salvo stravolgimenti ed eventuali sorprese, il nuovo civico consesso eletto dai cittadini è così composto.

Alla coalizione di Nicola Fiorita, oltre a quello per primo cittadino eletto, vanno 9 seggi: tre per “Cambiavento” (Gianmichele Bosco, Vincenzo Capellupo e Donatella Monteverdi), due per Mo’ – Fiorita Sindaco (Daniela Palaia e Tommaso Serraino); due per il Pd (Giusi Iemma e Fabio Celia); uno per il Movimento Cinque Stelle (Danilo Sergi) e uno per “Catanzaro Fiorita” (Gregorio Buccolieri).

Sono 17, oltre al candidato sindaco, i consiglieri eletti per la coalizione di Valerio Donato: tre per “Alleanza per Catanzaro” (Eugenio Riccio, Manuel Laudadio, Rosario Mancuso); due per “Prima l’Italia” (Rosario Lostumbo, Giovanni Costa); due per “Progetto Catanzaro” (Emanuele Ciciarello, Luigi Levato); due per “Catanzaro Azzurra” (Marco Polimeni, Alessandra Lobello); due per “Avanti-Riformisti” (Giorgio Arcuri e Stefano Veraldi); due per “Catanzaro prima di tutto” (Manuela Costanzo e Lea Concolino), uno per “Fare per Catanzaro” (Sergio Costanzo); uno per “Rinascita” (Gianni Parisi); uno per “Italia al Centro” (Francesco Scarpino) e uno per “Volare Alto” (Jonny Corsi).

La coalizione guidata dal candidato sindaco Antonello Talerico (che nel ballottaggio si è comunque schierato a sostegno di Fiorita, pur senza apparentamento) conquista 4 consiglieri. Oltre allo stesso Talerico risultano eletti Raffaelle Serò (“Io scelgo Catanzaro”); Giulia Procopi (“Noi con l’Italia”) e Antonio Barberio (“Catanzaro al Centro”).

Siederà in consiglio comunale anche Wanda Ferro, candidata sindaco in solitaria per Fratelli d’Italia che, ad ogni modo, ha supportato apertamente Donato nel turno di ballottaggio.

LE PRIME DICHIARAZIONI

“Per la prima volta nella storia Catanzaro conosce una storia così, nata dal basso, che ha spostato le montagne, sbriciolato un sistema di potere che ha portato questa città in una fase difficile della sua esistenza – ha affermato il candidato sindaco appena arrivato a Palazzo de Nobili dove è stato travolto dall’entusiasmo dei suoi sostenitori –. Il nostro progetto è stato coerente, lineare, nel centrosinistra, è stato premiato ma soprattutto è stata premiata una straordinaria voglia di cambiare e di aprire una pagina nuova di politica fatta dal basso, dietro di me c’è un popolo che da tanto aspettava questo momento. Il nostro obiettivo era il ballottaggio, la città ha scelto il sindaco e i suoi consiglieri e adesso tutti insieme dovremmo lavorare per dare risposte alla città. Il mio obiettivo ha detto è restituire orgoglio, autorevolezza e felicità a Catanzaro. Voglio ricordare una cosa: il 27 giugno 1971 il Catanzaro andava in serie A, oggi è il 27 giugno di 31 anni fa e vogliamo aprire un’altra pagina bella”.

Al Comune è arrivato anche Valerio Donato che non si aspettava questo risultato che considera “una bocciatura del progetto politico”. “Hanno scelto i cittadini – ha detto Donato –. Certo visti i toni della campagna elettorale sarà difficile ragionare sulla possibilità di recuperare un percorso comune”.

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