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Il ministro Bonafede durante il sopralluogo

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LAMEZIA TERME – C’è grande soddisfazione nelle parole del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede pronunciate durante il sopralluogo all’aula bunker di Lamezia Terme preparata nell’area ex Sir per consentire lo svolgimento del processo derivante dall’operazione Rinascita Scott.

«Realizzata non solo in tempi rapidi ma anche in tempi difficili – ha affermato Bonafede – poiché, in un periodo come quello che sta vivendo il nostro Paese, il fatto che la pubblica amministrazione abbia portato avanti un progetto come questo, così ambizioso, e lo abbia realizzato in tempi rapidi è un segnale generale molto importante».

«Il Governo – ha aggiunto Bonafede – porta avanti la lotta contro le mafie senza tregua ed è una lotta alle mafie che si porta avanti quotidianamente. Questa aula bunker è anche un segnale di presenza dello Stato qui, in Calabria, in un’area difficile perché deve essere chiaro che i processi, anche quelli più impegnativi, i processi di ‘ndrangheta, sono processi che si celebrano in questa terra, qui in Calabria dove lo Stato è presente».

Le immagini dell’Aula bunker di Lamezia Terme

Ma per Bonafede si tratta di «un segnale di vicinanza a tutti quei magistrati che ogni giorno portano avanti la lotta alla ‘ndrangheta, tra mille difficoltà, ed in generale a tutti gli operatori della giustizia, a tutti gli avvocati che potranno usufruire qui, in questa terra, di un’aula bunker che rappresenta un progetto molto interessante realizzato come segnale anche di efficienza».

Inoltre, Bonafede, rispetto alle dotazioni organiche delle procure e in particolare del distretto di Catanzaro, ha annunciato che «il cammino è sempre lungo, però da quando sono ministro c’è stato un ampliamento di pianta organica che porta in questo distretto 22 magistrati in più. Abbiamo lavorato anche sul personale amministrativo, e, se non ricordo male, con 150 unità in più in questo distretto. Chiaramente c’è tanto da fare però c’è l’impegno a far sentite in questa terra che lo Stato c’è in un settore così delicato come quello della Giustizia».

«Permettetemi di ringraziare – ha concluso – il presidente Introcaso, il dott. Gratteri, tutta la Conferenza permanente, perché questo è anche il simbolo di una collaborazione tra il ministro, gli uffici giudiziari, la Regione, il Demanio, il Commissario straordinario Arcuri. Le istituzioni lavorano insieme nella lotta alle mafie e nel portare avanti progetti più ambiziosi».

Al sopralluogo, oltre al Guardasigilli, hanno partecipato il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, il presidente della Corte d’appello Domenico Introcaso, l’avvocato Generale e procuratore generale f.f. Beniamino Calabrese, il procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo ed il presidente f.f. della Regione Calabria Nino Spirlì.

Il procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo ha evidenziato come «hanno fatto in tempi record tutti i lavori e sono riusciti a portare il processo qui a Catanzaro, questo grazie anche alla testardaggine di Nicola Gratteri che ci ha messo il cuore per fare tutto questo. L’idea dell’aula bunker nasce non solo per Rinascita Scott ma per tutti i processi che potranno essere trattati sia quelli calabresi ma anche da altri distretti che magari non sono così attrezzati come non lo era Catanzaro prima che fosse realizzata quest’opera».

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