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Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto

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Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto si scaglia contro i funzionari del Tavolo Adduce: “Ci restituiscano il programma operativo approvato entro qualche settimana”

CATANZARO – «Spero che i funzionari che compongono il Tavolo Adduce ci restituiscano il Programma operativo approvato entro qualche settimana, altrimenti parlerò con Schillaci e con Giorgetti per dire che il presidente della Regione benché commissario non è più disponibile a sedere al Tavolo Adduce: poi dovranno sostituire o il presidente della Regione-commissario oppure i funzionari».

Così il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto si scaglia contro i funzionari del Tavolo Adduce, con riferimento alla sanità calabrese, parlando con i giornalisti a margine di un incontro nella sede della Giunta a Catanzaro.

Sanità: Occhiuto, faremo la ricognizione del debito in Calabria

«Faremo la ricognizione del debito, perché la volontà di farla è più forte di qualsiasi interesse» ha detto inoltre Occhiuto. «Per 12 anni – ha proseguito – i commissari non hanno avuto la possibilità o la capacità di fare la ricognizione del debito, noi stiamo procedendo, anche molti velocemente. Ringrazio la Guardia di Finanza perché ci darà una mano a valutare tutti i titoli di credito e credo che dimostreremo che la sanità in Calabria può essere governata e che i conti della sanità possono essere conti in chiaro. Stiamo facendo un grande lavoro, che produrrà dei risultati già a cominciare dalle prossime settimane».

Occhiuto ha quindi aggiunto: «Quando avremo i dati, tutti si renderanno contro che non c’è una scarsa adesione. A oggi hanno risposto 730 fornitori, mancano le società di factoring che hanno acquisito gran parte dei crediti, ma tutto procede secondo le previsioni. Addirittura ci sono fornitori iscritti nei bilanci delle aziende sanitarie come debitori, che, poiché abbiamo detto che la ricognizione la facciamo fare alla Guardia di Finanza, hanno comunicato alla piattaforma di non avere alcun credito. Quindi il fatto che alle 16 di oggi ci siano 730 Pec arrivate dimostra – ha rilevato il presidente della Regione – che forse molti hanno capito che in Calabria è passato il tempo nel quale anche chi non doveva avere nulla dal sistema sanitario chiedeva al sistema sanitario di essere pagato».

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