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Ci sono aggiornamenti sulla notizia relativa al vasto incendio che, nei giorni scorsi, ha distrutto parte della Pineta di Siano, a Catanzaro. Anzitutto, registriamo la precisazione del commissario straordinario di Calabria Verde, Giuseppe Oliva, che rettifica una sua prima comunicazione circa la convenzione tra il Comune di Catanzaro e l’azienda forestale da lui diretta, per la manutenzione dell’area alberata, colpita dal fuoco.

In un primo momento, Oliva, interpellato sul punto, riferiva che la convenzione in questione, firmata nel 2014, fosse scaduta nel 2020. In realtà, la convenzione è tuttora in vigore.

«Preciso – recita una nota del commissario straordinario, Oliva – che la convenzione con il comune di Catanzaro per la gestione della Pineta di Siano, da parte di Calabria verde, non essendo intervenute rescissioni nel 2020, si intende in prorogatio».

In effetti, l’atto firmato nel 2014, come si evince dalla lettura del documento, ha la durata di “anni 6 + 6”, per cui il termine, alla scadenza dei primi 6 anni, in assenza di preventiva disdetta tra le parti, si intende tacitamente rinnovato.

LA LETTERA DEL SINDACO ABRAMO E LA MANCANZA DI MANODOPERA

Ma precisazioni e rettifiche a parte, ci sono aspetti legati all’incendio divampato all’interno della Pineta di Siano, che vanno approfonditi e chiariti. Partiamo dalla lettera inviata dal sindaco Abramo, lo scorso 26 luglio, vale a dire una decina di giorni prima dell’incendio.

«Oggetto: richiesta di intervento urgente fasce tagliafuoco nel parco “li comuni” (Pineta di Siano, ndc)». Il Comune di Catanzaro, dunque, a fine luglio, chiedeva a Calabria Verde di intervenire con tempestività per la realizzazione delle cosiddette fasce tagliafuoco nella Pineta, avendo ravvisato, evidentemente, una situazione di rischio, in relazione alle condizioni in cui versava il parco pubblico, tale da richiedere un “intervento urgente”. I lavori richiesti sono stati eseguiti nei giorni successivi, con l’invio di più squadre di operai, che però hanno lamentato l’assenza di mezzi meccanici, in genere presenti, utilissimi nella pulizia del sottobosco.

«Calabria Verde non ha manodopera forestale sufficiente per gestire quel complesso boscato» ci ha detto il commissario straordinario, Oliva, quasi a motivare il ritardo nell’attività di manutenzione del parco pubblico, che ha indotto il sindaco Abramo a prendere carta e penna. E allora la domanda sorge spontanea: pur ammettendo che la summenzionata convezione sia ancora formalmente valida, nella sostanza, come può essere portata avanti, se il numero uno dell’azienda forestale regionale afferma di non aver manodopera?

Bisognerà capire come può il commissario straordinario di Calabria Verde dire che non ha manodopera, avendo all’attivo l’azienda 5000 dipendenti.

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