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CATANZARO – Dopo le piogge intense che nelle ultime ore hanno investito la Calabria, provocando vari danni in più aree del territorio (LEGGI LA NOTIZIA), la situazione non sembra migliorare almeno per le prossime 12/24 ore.

La Protezione civile Calabria, infatti, ha diramato un nuovo bollettino di allerta in virtù del quale lo stato di allertamento aranciane viene prorogato fino alla mattina del 12 settembre.

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DI ALLERTAMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Anche in questo caso il bollettino è indirizzato a tutte e sei le aree in cui è ripartita la Calabria (ossia Tirrenica e Ionica Settentrionali, centrali e meridionali) ma rispetto agli scorsi giorni, pur rimanendo inalterato il livello di allarme, fermo per ora al grado arancione come detto, i rischi e le prescrizioni aumentano notevolmente.

Il bollettino, infatti, evidenzia un aumento del rischio di «fenomeni localizzati o diffusi e di intensità da moderata a media relativi a erosione del suolo, smottamenti o frane». Tutti fenomeni che «possono costituire pericolo per l’incolumità dell persone direttamente investite dal fenomeno e possono provocare danni a singoli edifici o interruzione della viabilità minore e principale».

Ma al rischio frane si aggiunge anche il rischio inondazioni. La Prociv, infatti, evidenza «una moderata probabilità che possano verificarsi fenomeni di esondazione localizzati o diffusi». Ciò in particolare «nei corsi d’acqua a regime torrentizio» dove «sono possibili fenomeni di trasporto di sedimenti e attività erosiva localizzata». Per quanto riguarda le aree urbane «possono verificarsi fenomeni di allagamento per insufficienza del sistema di smaltimento delle acque».

Se poi l’attenzione si sposta ai «corsi d’acqua a regime fluviale» allora «possono verificarsi fenomeni di inondazioni» che «possono costituire pericolo per la incolumità delle persone direttamente investite dal fenomeno».

La Protezione civile, inoltre, evidenzia come «in prossimità dei corsi d’acqua a regime torrentizio possono verificarsi danni ai centri abitati e interruzioni delle vie di comunicazione nelle aree attraversate dal corso d’acqua, fenomeni di occlusione parziale o totale delle luci dei ponti, danni alle opere di attraversamento e alle opere di sistemazione» mentre «in ambito urbano si possono avere allagamenti diffusi e danni ai locali interrati e interruzione della viabilità nelle zone inondabili». Nei pressi dei corsi d’acqua a regime fluviale «sono possibili danni alle attività agricole, agli edifici civili e industriali, ai rilevati stradali e ferroviari, alle opere di attraversamento e sistemazione idraulica».

Come da prassi la Protezione Civile invita tutti gli enti locali e territoriali interessati a mettere «in atto le relative misure previste dalla propria pianificazione d’emergenza»

 

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