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SARÀ stata forse la presenza di Marilyn a suggerire il titolo italiano “La magnifica preda”. Fatto sta che “River of no return”, film western di Otto Preminger degli anni Cinquanta, stuzzicò la fantasia non solo dei creativi titolisti italiani ma anche del maggiore esponente della pop art italiana. Mimmo Rotella, infatti, negli anni ‘90 realizzò un dècollage, di un metro per un metro e mezzo, intitolato Cinemascope, utilizzando proprio un manifesto del film con la sua icona per eccellenza, la Monroe. L’opera dell’artista, nato a Catanzaro, è una delle nuove acquisizioni del Maon, il Museo dell’Otto e Novecento di Rende che festeggia i dieci anni di vita. E lo fa con un convegno e una mostra delle ultime opere acquisite, che sarà inaugurata oggi pomeriggio e si potrà visitare fino al 15 giugno. 

Si tratta di una quarantina di opere, donate o acquisite in comodato d’uso gratuito. Alcune fanno parte del fondo Ladaga, una serie di opere donate dal collezionista anni fa e mai esposte, altre appartengono alla Fondazione Carmine Domenico Rizzo, mentre il Rotella è stato concesso dalla fondazione intitolata al maestro. Si potranno ammirare opere di Berlingieri, Francomà, Magli, Marasco, Mastroianni, Longo, Cordì, Garcia, solo per citarne alcuni. «Con queste nuove acquisizioni abbiamo quasi completato il percorso artistico dell’Ottocento e Novecento», dice Tonino Sicoli, direttore del museo e critico d’arte. L’unico attualmente funzionante del comune di Rende. «Andiamo avanti stringendo i denti – dice Sicoli – perchè non riceviamo risorse nè dal Comune nè dalla Provincia».

Il Maon è stato inaugurato il 4 maggio 2004 per iniziativa del Centro per l’arte e la cultura “A. Capizzano” nel centro storico di Rende. Dopo sette anni di attività, il Centro si è dotato di raccolte stabili e ha istituito il museo, nato da un progetto di Sicoli. Il Maon ha ricevuto il patrocinio della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Calabria ed il riconoscimento, fra i luoghi del contemporaneo, del ministero per i Beni e le attività culturali. Una delle sue raccolte principali riguarda il Novecento e il primo decennio del XXI secolo, con una ricca presenza di artisti calabresi e non, ma che con la Calabria hanno mantenuto un rapporto stretto. 

Nucleo principale è la raccolta di opere dell’artista rendese Achille Capizzano, che documenta un percorso artistico compiuto nel corso degli anni Trenta-Cinquanta del Novecento. Nel corso dell’estate 2005 il Maon si è arricchito di un’importante donazione di arte contemporanea da parte del collezionista Luigi Ladaga, che contiene anche opere grafiche di alcuni grandi maestri del Novecento. Nel 2012 è entrato a far parte del Museo un nucleo di opere della Fondazione Carmine Domenico Rizzo, che coprono un periodo compreso fra il secondo Futurismo e l’arte astratto-concreta.

Oggi pomeriggio, alle 18, nella sede del museo, Palazzo Vitari, su “I dieci anni del Maon” interverranno Fabio De Chirico, soprintendente Bsae della Calabria, Sandro Principe, fondatore dell’associazione Achille Capizzano, Rocco Guglielmo, presidente della Fondazione Mimmo Rotella, e Tonino Sicoli. Subito dopo l’inaugurazione della mostra.

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