X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

CATANZARO – Piante carnivore, piante geocarpiche, piante che crescono solo in angoli remoti delle località montane. Non mancano le curiosità tra le 1.371 piante che oggi crescono spontanee esclusivamente in Italia. Ed un ruolo particolare, in questo contesto, lo gioca anche la Calabria, che si piazza tra le regioni più assortite di piante endemiche.

È questo il risultato del primo censimento delle specie e sottospecie endemiche del nostro Paese realizzato da Lorenzo Peruzzi, ricercatore del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, in collaborazione con Fabrizio Bartolucci e Fabio Conti, botanici del Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino, ente co-gestito dal Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga e dall’Università di Camerino. La ricerca, durata quattro anni, è stata appena pubblicata sulla rivista internazionale “Phytotaxa”. 
«Il nostro studio ha messo in evidenza che quasi il 19% della flora nazionale è costituito da piante endemiche – spiega Lorenzo Peruzzi – e oltre la metà delle specie e sottospecie si trova nelle due principali isole, Sardegna e Sicilia, seguite in classifica da Calabria, Toscana e Abruzzo». 
Fra le 1.371 piante superiori (come ad esempio felci e affini, conifere, piante a fiore) censite non mancano curiosità o sorprese. Come ad esempio la “Pinguicola di Poldini” tipica dell’Italia nord-orientale, una pianta carnivora (o meglio, insettivora) che cattura le prede grazie alle foglie trasformate in trappole adesive. Oppure il “Lino di Katia”, una specie endemica del Massiccio del Pollino in Calabria che vive in una sola remota località in prossimità della vetta del Monte Manfriana.

«La conoscenza delle specie endemiche è indispensabile dato che la loro eventuale estinzione sarebbe sotto la piena responsabilità dell’Italia – conclude Lorenzo Peruzzi – questo studio rappresenta quindi un punto di partenza fondamentale da cui partire per approfondire la conoscenza di queste piante sia dal punto di vista evolutivo che conservazionistico».
Ed ecco alcune delle piante 100% italiane. La già citata Pinguicula poldinii, specie endemica dell’Italia nord-orientale (Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia), è una pianta carnivora insettivora che cattura le prede grazie alle foglie trasformate in trappole adesive. In Italia, sono presenti ulteriori 9 entità endemiche di Pinguicula. La Bellevalia webbiana è una specie endemica di Toscana ed Emilia-Romagna. Il genere Bellevalia è lontano parente del giacinto comune e del lampascione. In Italia, sono presenti ulteriori 2 specie endemiche di Bellevalia. L’Ononis cristata è una sottospecie endemica dell’Appennino centrale (Marche, Abruzzo). In Italia, sono presenti ulteriori 2 specie endemiche di Ononis. La Linum katiae è una specie endemica del Massiccio del Pollino (Calabria), dove vive in una sola remota località in prossimità della vetta del Monte Manfriana. In Italia, sono presenti ulteriori 2 entità endemiche di Linum. A tale genere appartiene anche il lino comunemente coltivato per ricavarne fibre e olio (Linum usitatissimum L.). La Romulea linaresii è una sottospecie endemica della Sicilia. In Italia (incluse Corsica e Malta), sono presenti ulteriori 5 specie endemiche di Romulea. Tale genere è parente prossimo dello zafferano (Crocus sativus L.) Infine, la Morisia monanthos è una specie (l’unica esistente del genere Morisia) endemica di Sardegna e Corsica. Si tratta di una specie geocarpica: i peduncoli si ripiegano verso il basso e spingono i frutti nel suolo permettendo la maturazione e la germinazione dei semi.
Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE