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CATANZARO – Lo sport nella vita e nella fede. Un’attività quotidiana che si può fare svolgendo qualsiasi lavoro. Il medico, lo studente, l’operaio, il giornalista. Anche il frate? Sì, anche il frate. Prova a spiegare come si intrecciano Fra Giuseppe Laganà, divenuto famoso alle cronache nazionali come il frate-rugbista.

E lo spiega di fronte agli studenti dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, in un incontro organizzato da Sebastian Ciancio presidente emerito della Fuci dal moderatore Luigi Mariano Guzzo, giornalista-pubblicista e già Consigliere centrale della Fuci, il frate-rugbista ha raccontato l’inizio del suo amore per questo sport, passione antecedente al sopraggiungere della vocazione sacerdotale.«Il rugby – per Fra’ Giuseppe – rappresenta uno stile di vita, uno sport altamente pedagogico che dovrebbe essere preso in esempio da altre discipline, soprattutto quando durante il terzo tempo , gli avversari – che si sono dati battagli sul campo- cenano insieme fraternamente».

L’uomo di fede non ha mai smesso di crederci, nello sport, anche dopo l’ingresso nell’Ordine religioso. Attualmente milita nel Clan Catanzaro Rugby, dopo esperienze in B nei team Milazzo e Rovigo. Si allena al campo-scuola “P.Mennea” e gioca solo durante i match casalinghi. In trasferta infatti non può seguire la squadra, essendo impegnato nella Parrocchia di competenza- Santa Croce in Pontepiccolo. Sulla stessa scia, il coordinatore dell’Area giuridica della consulta studenti Umg, Damiano Carchedi che ha invitato i presenti a meditare sullo sport oggi. Aggiungendo che «la fede è lo sport più difficile da praticare,soprattutto oggi dove i finti miti sostituiscono Dio e tutti quei valori trasmessi dalla famiglia. E la lezione di vita di Fra’ Giuseppe è una rete della vittoria al 90simo minuto».

Prima di trasferirsi all’edificio delle Bioscienze, Fra’ Giuseppe ha dialogato con il pubblico. Poi, il tour è proseguito negli studi dell’Umg Web Radio, partecipando alla trasmissione “18 e lode”. «Incontri del genere – conclude Ciancio – meriterebbero ampia condivisione e maggiore partecipazione . Fra Giuseppe oggi ha insegnato a tutti che ogni sfida, anche sportiva, parte dalla testa molto prima che dal corpo e dalle caratteristiche fisiche».

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