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Mulinum a San Floro

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SAN FLORO (CZ) – Arriviamo a San Floro quando il sole è già alto. Fa caldo. Ma l’avventura merita. E poco importa se qualche goccia di sudore comincia a scivolare sotto la maglietta. 

Quello che si presenta ai nostri occhi, appena dietro l’angolo, è una tavolozza di verdi che baciati dal sole diventano color oro. Questa è la stagione delle fave, dei piselli. Fa capolino anche qualche nota dal color e dal sapore di fragola. 

LE FOTO NELL’ORTO DI FAMIGLIA DI SAN FLORO

Siamo a pochi chilometri da Catanzaro, nell’orto di famiglia, progetto ideato e fortemente voluto da Stefano Caccavari. Con una laurea in tasca ha preferito restare nella sua San Floro, innamorato com’è della sua terra.

«Esattamente un anno fa – spiega – ho deciso di avviare il progetto orto di famiglia. Lo scopo, la missione era ed è semplice: dare la possibilità alle famiglie di mangiare in modo sano le verdure direttamente da un piccolo orto di famiglia, e, viste le esigenze della vita moderna e cioè la mancanza di tempo, la velocità e la scarsa conoscenza del mondo agricolo ho pensato di farmi aiutare dalla mia famiglia e soprattutto da chi in famiglia ha tanta ma tanta esperienza nella coltivazione di ortaggi, da mio zio Franco Cacccavari».

La prima estate, i primi 10 orti estivi, sono già a dimora a conferma della grande voglia delle famiglie di avere un piccolo spazio coltivato, dove raccogliere pomodori, zucchine, melanzane, angurie, con la sicurezza di mangiare sano. Ognuno raccoglie personalmente gli ortaggi coltivati secondo il metodo biologico (senza pesticidi e concimi chimici) in un fazzoletto di terra che si presta a regalare un gran senso di relax. 

È sabato, giornata di raccolto. Gli “affittuari” arrivano alla spicciolata. Con loro anche qualche bambino che da lì a poco imparerà quanto grande può essere madre terra.
C’è la voglia di sporcarsi le mani, riconoscere le erbe spontanee. E allora arriva in soccorso Maria, dolcissima signora in pensione: per lei le rape selvatiche che abbondano nel terreno a fianco gli orti, la borragine, le cicorie selvatiche, non hanno segreti. 

Dall’orto di Enrico, all’orto di Giovannino, passando da quello di Lorenzo, Federico e Davide. Ci sono tutti e loro sono lì con mamma e papà, qualcuno magari con la bocca sporca di fragola e le mani di terra. 

Qualcuno si scambia le ricette e scopri che un cavolo violetto diventa un piatto bello per gli occhi e per il palato. Ci sono poi le ricette di Osvaldo, uno dei primi a prendere l’orto a maggio scorso: per lui è una passione naturale e racconta sempre che anche all’università, a Roma, coltivava pomodori sul balcone del suo appartamento per il gusto di mangiare sano e mangiare bene. 

«È un sogno che si sta realizzando – spiega Stefano – il sogno preciso e concreto di dare alle persone la possibilità di mangiare naturale, sano e come 100 anni fa. Perché in fondo nel nostro sangue, scorre dentro l’amore per la terra e per i suoi frutti che copiosamente ci dona. A San Floro viviamo così e vogliamo condividere questo modo di vivere con tutte le persone e le famiglie che sentono e vedono il mondo come noi. Un po’ verde come la primavere, un pò giallo come i campi di grano d’estate e un po’ arancione come i tramonti estivi mozza fiato che vediamo dall’orto di famiglia a San Floro».

 

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