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Gianvito Casadonte e Pupi Avati a Catanzaro

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CATANZARO – «Non bisogna avere paura di sognare in grande». A dirlo è stato il regista Pupi Avati nel corso dell’incontro avuto con gli studenti all’Auditorium Casalinuovo di Catanzaro nell’ambito del progetto Magna Graecia Experience, ideato da Gianvito Casadonte. Ad aprire la giornata, la proiezione del documentario “Vitti d’arte, Vitti d’amore” che il giornalista Fabrizio Corallo ha dedicato a Monica Vitti.

A seguire l’incontro tra lo stesso Corallo e Avati dopo i saluti di Gianvito Casadonte che, è scritto in una nota, «ha evidenziato la mission sottesa al nuovo progetto, pensato soprattutto per far scattare nei giovani la curiosità attorno a tutto quello che si cela dietro un film».

Nel suo racconto, il regista ha ripercorso la sua esperienza, sin dagli albori a Bologna, i primi passi nell’orchestra jazz con Lucio Dalla, fino all’arrivo a Roma. Dalle sue parole, l’invito ai ragazzi «all’azione, a impegnarsi in qualcosa, a fare, produrre, tentare».

E, soprattutto, a scoprire «la bellezza dello studio, dei grandi classici, grazie alla scuola portatrice del sapere e delle competenze che non si dimenticano. Io l’ho capito tardi, la mia scuola era molto diversa, ma studiare può essere molto divertente».

Negli ultimi anni, Avati si è concentrato su un lavoro di ricerca dedicato a Dante, con un film di prossima uscita ed un libro che propone un approccio diverso sul sommo poeta: «Nei volumi che ho letto mancava sempre la sua umanità, ho voluto da autodidatta azzardare una possibile spiegazione su come questa figura sia riuscito a raggiungere le vette della creatività senza avere un’educazione letteraria».

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