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Il festival si svolgerà al Lido dal 23 al 31 luglio e sarà dedicato a Ettore Scola

CATANZARO – Matt Dillon al Magna Graecia film festival (Mgff), edizione 2016. Non poteva esserci nome più sorprendente tirato fuori dal cilindro dell’ideatore e direttore artistico del festival delle opere prime e seconde Gianvito Casadonte. Un festival che da qualche anno sta accendendo i riflettori su Catanzaro.

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Polvere di stelle a Lido – il quartiere marinaro del capoluogo calabrese – che si prepara a vivere la nuova edizione in gran spolvero. Di certo l’arrivo di Dillon aggiungerà un allure internazionale a una rassegna su cui Casadonte ha scommesso con acume. Dillon – qualche anno fa Mira e Paul Sorvino furono tra gli ospiti più attesi – dunque. I Giovani guerrieri, I ragazzi della 56ª strada, Rusty il selvaggio, Drugstore Cowboy, Mister Wonderful, Da morire e Crash – Contatto fisico sono solo alcuni dei film che lo hanno visto protagonista. Candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista per il film Crash – Contatto fisico, Matt è nato a New Rochelle (New York) il 18 febbraio del 1964 da immigrati irlandesi. Le cronache rosa hanno raccontato anche la sua storia d’amore con l’attrice Cameron Diaz, con cui aveva recitato in Tutti pazzi per Mary. Va da sè che non capita spesso, anzi averlo nel parterre di un festival. Ancorpiù ospite di una rassegna lontana dal glamour di Venezia, per fare un esempio.

Il “Mgff” quest’anno si svolgerà dal 23 al 31 luglio e sarà dedicato a Ettore Scola. L’omaggio a Scola riannoda il rapporto tra il regista di “Una giornata particolare” e la rassegna ideata da Casadonte. Perché in Calabria, Scola è stato anche il padre nobile del “Magna Graecia film festival”. Lo è stato nei primissimi passi della rassegna a Soverato (da tre anni il festival si svolge a Catanzaro). Ed è stato il presidente onorario della giuria del Mgff fino all’edizione 2015. Giusto la scorsa estate. Così rieccola l’ombra di Scola sul festival calabrese, campeggiare sui manifesti: il profilo inconfondibile, la macchina da presa e quel saluto come sottotitolo dell’edizione. Un’edizione che è in continua divenire ma che ha già incassato la presenza di Dillon. Una bella soddisfazione per Casadonte quest’anno tra l’altro, tra i componenti della giuria dell’Accademia del Cinema italiano per i Premi David di Donatello. Un riconoscimento indiscutibilmente prestigioso per Casadonte già direttore artistico anche del premio Rotella quest’anno andato a Johnny Depp, e la scorsa edizione ad Al Pacino.

Calabrese, classe 1977, il vulcanico Casadonte ha dalla sua non solo la passione per il Cinema ma una storia professionale che inizia con la laurea in Arti e scienze dello spettacolo. Casadonte inizia a lavorare (tra le diverse altre cose) come assistente alla regia di Riccardo Milani ed entra a far parte della famiglia di Rai 1, proprio come esperto di cinema. Al suo nome è legato (e a quello del fratello Alessandro) anche la produzione dell’ultimo lavoro di Mario Mocelli. Il corto “Vicino al Colosseo… c’é Monti”. Uno scrigno di 22 minuti. Dentro il genio “folle” di Monicelli.

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