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Dopo giorni di protesta e mobilitazione, le attiviste del Centro antiviolenza (Cav) “Roberta Lanzino” di Cosenza hanno incontrato a Catanzaro il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Un confronto decisivo sul futuro del presidio, punto di riferimento nella lotta alla violenza di genere da 35 anni.


CATANZARO – Dopo giorni di mobilitazione e proteste, ieri mattina (13 febbraio) si è tenuto a Catanzaro un incontro tra le attiviste del Centro antiviolenza (Cav) “Roberta Lanzino” di Cosenza e il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Un confronto atteso e necessario, dal quale sono emerse importanti rassicurazioni con l’impegno di garantire la prosecuzione delle attività del Cav, punto di riferimento nella lotta alla violenza di genere da 35 anni.

Da giorni, operatrici, volontarie e cittadine difendono con determinazione la sede di via Ernesto Fagiani, trasformata in un baluardo di resistenza e lotta per i diritti delle donne, per la tutela delle vittime di violenza e il riconoscimento di un presidio essenziale per il territorio.

Cav “Roberta Lanzino”, l’emergenza che ha scatenato la protesta

La protesta è esplosa a seguito dell’improvvisa interruzione di elettricità e riscaldamento, che ha messo in crisi il regolare svolgimento delle attività del Cav “Roberta Lanzino” e ha evidenziato la precarietà della struttura che lo ospita dal 2013. Questo episodio ha scatenato un’ondata di indignazione e solidarietà. La conferenza stampa dell’8 febbraio ha dato il via a una mobilitazione permanente, culminata nell’assemblea pubblica del 12 febbraio, alla quale hanno partecipato operatrici, volontarie, associazioni, istituzioni, forze politiche e cittadini.

Un’intera comunità unita sotto lo slogan: «Il centro antiviolenza non si tocca!». Durante l’assemblea, Antonella Veltri, socia fondatrice del Cav e presidente DiRe (Donne in Rete contro la Violenza), aveva sottolineato che il centro: «Non è solo un luogo di accoglienza. Qui facciamo politica nel senso più nobile del termine, lavoriamo per prevenire la violenza e smantellare la cultura patriarcale che la alimenta». Roberta Attanasio, presidente del Cav, aveva dichiarato con fermezza: «Siamo armate fino ai denti, difenderemo questo posto e ne difenderemo anche la territorialità».

Cav “Roberta Lanzino”: l’incontro con il presidente Occhiuto, prime rassicurazioni

Durante il confronto con il presidente Occhiuto, le attiviste hanno evidenziato le criticità strutturali della sede e la necessità di interventi immediati per garantire la sicurezza e la continuità dei servizi.

Il presidente della Regione Calabria ha mostrato un atteggiamento di apertura e disponibilità, impegnandosi a individuare soluzioni tempestive per evitare interruzioni nei servizi essenziali offerti dal centro. Inoltre, ha chiarito che i lavori di ristrutturazione dell’edificio che ospita il Cav sono ancora in fase di progettazione. Questo consentirà, almeno nel breve periodo, lo svolgimento delle attività nella sede attuale. In parallelo, la Regione sta valutando spazi alternativi che possano temporaneamente ospitare il Cav nel caso in cui si rendesse necessaria una ricollocazione.

Sebbene le rassicurazioni ricevute rappresentino un segnale positivo, le attiviste restano vigili affinché le promesse si traducano in azioni concrete: «Riteniamo significativo l’impegno manifestato e attendiamo la formalizzazione delle misure promesse». 

Stabilità economica: una richiesta imprescindibile

Oltre all’emergenza della sede, la questione più urgente è la stabilità economica dei Centri antiviolenza. Le attiviste hanno chiesto un impegno chiaro affinché i finanziamenti siano strutturali e non più soggetti a incertezze, proponendo l’inserimento di una voce dedicata nel bilancio regionale. «Siamo convinte che solo attraverso una piena consapevolezza e assunzione di responsabilità istituzionale si possa affrontare efficacemente il contrasto della violenza maschile sulle donne», hanno dichiarato le attiviste. Il Centro antiviolenza “Roberta Lanzino” non è solo un luogo fisico, ma un presidio essenziale di giustizia, libertà e tutela per le donne. E su questi valori non si arretra.

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